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BookCrossing per liberare la cultura

Il BookCrossing è un’iniziativa culturale che consiste nella distribuzione gratuita di libri, che possono essere ‘liberati’ in qualsiasi parte del mondo per poi essere ritrovati, letti e nuovamente fatti circolare da altre persone.

Un modo di liberare la cultura da parte di chi i libri li ama. Un  modo per dare la possibilità, magari anche ai meno fortunati, di poter sfogliare le pagine di un racconto già passato tra le mani di chissà quanti avventurieri. Un modo di dare vita a un viaggio affascinante che vede come protagonisti non solo gli amanti della lettura, ma anche i volumi stessi.
I termini Book e Crossing non vengono utilizzati a caso: “incrociare un libro”, “far viaggiare un libro”, questo è il loro significato immediato nel momento in cui le due parole si fondono.
Trovare un Libro Libero significa dunque essere destinati a far parte di un’avventura, dato che è possibile seguirne il tragitto da persona a persona, da paese a paese, attraverso un codice unico che aiuta a identificare il percorso del volume in questione.

Il sistema è molto semplice. Se qualcuno decide di rilasciare uno scritto attraverso BookCrossing, questo deve essere registrato sull’apposito sito per ottenere un BCID, ovvero un codice identificativo unico che permette di seguire il libro nei suoi continui spostamenti in giro per il mondo. Ovviamente è necessaria innanzitutto l’iscrizione gratuita al sito web http://www.bookcrossing-italy.com/. Ciò è necessario poiché il fortunato destinato a ritrovare un libro libero, di conseguenza, è tenuto, anche se non obbligatoriamente, a segnalare il ritrovamento sull’apposito sito e a liberare a sua volta lo stesso libro, con lo stesso codice, in modo da dare una nuova opportunita ad ulteriori fortunati.

L’idea del BookCrossing venne concretizzata da Ron Hornbaker e da sua moglie Koari, che crearono il sito web nel marzo del 2001. Oggi il sito conta migliaia di iscritti in tutto il mondo, circa 10 milioni di libri registrati. L’iniziativa di liberare libri, per condividere con il prossimo il piacere della lettura e della scoperta, ricorda romanticamente il periodo quando dei messaggi in bottiglia cominciarono ad essere donati alle acqua marine, per fare in modo che essi potessero essere ritrovati, anche a distanza di anni, da altre persone.

Al riguardo ricordiamo l’associazione “Nati per leggere”, nata negli anni ’90 a Boston grazie ad un gruppo di pediatri che decisero di dare vita a una piccola biblioteca, da mettere a disposizione per i pazienti dell’ospedale cittadino. I libri, però, con il passare del tempo, cominciarono a sparire; e i promotori, arresisi all’evidenza di questo continuo furto culturale, decisero di istituzionalizzare l’iniziativa, rendendosi conto della sua utilità.

L’idea del BookCrossing fa pensare al “Caffè sospeso”, un’usanza partenopea bella e solidale: i meno abbienti possono andare al bar e trovare un caffè già pagato da un precedente avventore, che lo lascia “in sospeso” per i meno fortunati.