Un pullman turistico è stato coinvolto in un’esplosione in Egitto, a Giza, nei pressi delle Piramidi.
A bordo del bus vi erano quattordici turisti vietnamiti. Sono quattro le persone morte. Tre turisti vietnamiti e la loro guida turistica egiziana sono le vittime di quest’attentato. Rimasti feriti una decina di viaggiatori, compreso l’autista.
Stando a quanto riportato dal ministero dell’interno egiziano, il bus turistico passava nel quartiere Harama, a Giza, quando la bomba, nascosta dietro un muretto, è esplosa uccidendo quattro persone. Si è trattato di un ordigno artigianale. La bomba è scoppiata poco dopo le ore 18 locali, colpendo la fiancata del pullman.
Mostafa Madbouly, Primo Ministro dell’Egitto, ha spiegato che l’autobus avrebbe deviato da una tradizionale strada di transito turistico ritenuta sicura e sorvegliata dalla polizia. L’autista avrebbe, infatti, scelto un percorso alternativo senza avvisare i servizi di sicurezza.
Oramai da anni l’Egitto è uno stato che combatte contro organizzazioni estremiste islamiche attive soprattutto nel Sinai, dove attentati e attacchi sono frequenti. Occasionalmente i terroristi hanno colpito nel resto del Paese, con obiettivo gli esponenti della minoranza cristiana copta o i turisti, in particolare i pellegrini che si mettono in viaggio verso antichi monasteri del Sinai.
Da due anni i turisti stranieri non erano l’obiettivo dei loro attentanti. Il turismo egiziano, colpito duramente dal 2011 da anni di sommovimenti politici, violenze e terrorismo, si sta, infatti, lentamente riprendendo negli ultimi mesi.
A seguito di quest’attacco ci sarà probabilmente un inasprimento delle misure di sicurezza, in particolar modo attorno ai luoghi-simboli del Paese, come le Piramidi, il museo egizio del Cairo o i resort turistici sul Mar Rosso. Ma anche presso le chiese cristiane e gli altri siti dove è presente la comunità copta, soprattutto con l’avvicinarsi delle celebrazioni di Capodanno.