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Bollette 2021, cosa è previsto per quest’anno.

Dal luglio 2021 ci saranno delle novità per quanto riguarda l’elettricità, e quindi bollette in particolare: si potrà effettuare la voltura e il cambio fornitore contemporaneamente.

L’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera), hanno stabilito direttive nuove per consentire ai clienti di poter effettuare una voltura contrattuale con cambio fornitore. Le nuove direttive sono volte a superare i limiti della regolazione esistente, che prevede la necessità di richiedere la voltura al venditore del cliente uscente.

In pratica si cerca di prevedere una sola modalità di presentazione della richiesta di voltura da parte del cliente, o destinata ad un venditore differente. Una volta ricevuta la richiesta di voltura da parte del cliente finale, la gestione procederà a seconda del tipo di attivazione contrattuale, che non dovrà superare i 4 giorni lavorativi dal giorno in cui è stata effettuata la richiesta.

Il SII, invierà la comunicazione di attivazione contrattuale ed entro un giorno lavorativo provvederà a verificare il rispetto di specifiche condizioni; il giorno lavorativo successivo poi notifica a tutti gli interessati l’esecuzione dell’attivazione contrattuale, inclusa l’impresa distributrice affinché proceda alle attività funzionali alla raccolta e messa a disposizione dei dati di misura.

Se ci dovesse essere morosità da parte del cliente, afferma l’Arera – ” la controparte commerciale potrebbe verosimilmente incontrare maggiori difficoltà nella gestione del recupero dei crediti del cliente, non potendo in questo modo valutare un’eventuale relazione tra il nuovo cliente e quello preesistente, al fine di fatturare eventuali operazioni di recupero crediti.

Desta preoccupazione l’aspetto riguardante l’albo dei venditori: “Nell’interesse dei consumatori, l’albo dei venditori deve prevedere criteri di accesso rigorosi, invece la bozza del decreto non prevede al momento alcun criterio selettivo…ciò significa avere una giungla di soggetti che fanno offerte aggressive e che si rubano clienti l’uno con l’altro. Il sistema va tutelato escludendo gli operatori non corretti o che non hanno solidità finanziaria…” – afferma Carlo Tamburi, direttore Italia Enel, il maggiore operatore italiano che vanta 13 milioni di clienti – “La presenza di un requisito minimo patrimoniale sarebbe sufficiente. Si poteva anche pensare ad un processo graduale, fissando un periodo di tempo per l’adeguamento dei venditori che non hanno i requisiti previsti… si potrebbe anche alzare la soglia di reddito per accedervi, ma facciamo in modo che l’accesso sia più agevole, magari anche introducendo automatismi in base a una serie di nuovi requisiti da definire”.

Ricordiamo che il mercato italiano è caratterizzato da una vasta frammentazione, parliamo di circa 700 operatori in confronto alla media europea di 50-60 operatori.

Queste scelte, -afferma- di pari passo con quanto si sta prefigurando per l’albo venditori, rappresentano un test per quanto potrà accadere dal primo gennaio 2022”.