Il leader del gruppo estremista islamico Boko Haram ha annunciato con un video di voler ridurre in schiavitù le centinaia di studentesse sequestrate il 14 aprile in una scuola nello stato nigeriano del Borno. Motivo del sequestro è l’ennesima presa di posizione contro l’educazione Occidentale.
Nel video il capo del movimento qaedista, Abubakar Shekau, ha rivendicato il rapimento delle liceali affermando: “Ho rapito le vostre ragazze e le venderò al mercato come schiave, come vuole Allah. Mi sposerò con una donna di 12 anni e con una di 9”.
Inizialmente le giovani nigeriane rapite erano 276 ma 53 sono riuscite a scappare e a mettersi in salvo.
La motivazione principale che ha spinto il gruppo di Boko Haram ad agire, ancora una volta, è di carattere religioso: le accuse lanciate da Abubakar Shekau infatti riguardano soprattutto l’educazione occidentale inculcata nelle scuole alle giovani donne nigeriane e il forte legame venutosi a creare tra alcune schiere di musulmani e cristiani.
Non è la prima volta che per motivi correlati alla fede musulmana, i Boko Haram terrorizzano e attaccano la Nigeria. Sempre ad aprile due ordigni furono fatti esplodere in una stazione di autobus nei pressi di Abuja, capitale nigeriana.
Da giorni nel Paese si ripetono accese manifestazioni, atte a spronare il governo e indurlo quindi a intervenire prontamente nella vicenda, ma la tensione non accenna ancora oggi a diminuire.
Infatti nei giorni scorsi la First Lady nigeriana, Patience Jonathan, avrebbe ordinato l’arresto di due manifestanti, arrivando a sostenere che il sequestro delle giovani ragazze non è mai avvenuto e che le due attiviste non sono altro che terroriste appartenenti alla rete dei sequestratori.
Solo domenica il Presidente Goodluck Jonathan ha ammesso la veridicità dell’accaduto, chiedendo ad alcuni leader internazionali, tra cui Barack Obama, di dare un aiuto concreto nella ricerca delle ragazze rapite.