Poche ore fa l’annuncio, a seguito della richiesta avanzata dalla Fedaral aviation administration statunitense, la quale aveva manifestato l’intenzione di richiedere alcuni cambiamenti riguardanti il Boeing in questione entro il mese di aprile.
Sotto accusa è finito il sofisticato software che gestisce l’inviluppo di volo, ciò potrebbe spiegare l’incidente del Boeing 737 Max 8 dell’Ethiopian Airlines, verificatosi dopo soli pochi minuti dal decollo da Addis Abeba.
Il programma, non appena riesce a percepire dati anomali rispetto agli standard di volo, costringe il muso del velivolo a puntare verso il basso.
Molto probabilmente, il pilota ha provato ad effettuare una manovra di bloccaggio del comando a picchiare troppo tardi, quindi senza successo.
L’analogo difetto, riguardante lo stesso software, potrebbe anche spiegare l’incidente avvenuto il 29 ottobre 2018 in Indonesia al Boeing 737 Max, volo Lion Air JT610.
Il suddetto software del Boeing 737 Max 8 registra tutti i dati relativi all’angolo di attacco dell’ala, l’angolo acuto delineato dalla direzione del vento e dal segmento immaginario che attraversa la sezione dell’ala, in maniera del tutto automatica, grazie a due sonde che comunicano in maniera diretta con il computer di bordo, dove i dati vengono elaborati e inviati direttamente ai sistemi di bordo.
Ciò rende evidente che, qualora i dati indicassero il rischio che l’aereo possa andare in stallo, il software andrebbe ad agire direttamente sul trim o “movable horizontal stabilizer”, cioè le strutture mobili che spostandosi fanno in modo che muso dell’aereo punti verso il basso, facendo iniziare a scendere l’aereo, riducendo progressivamente l’angolo di attacco. A questo punto, secondo il sistema automatico, la situazione risulta essere risolta.
Gioca un ruolo fondamentale l’addestramento dell’equipaggio, che ottenendo dati incoerenti e notando il comportamento anomalo del velivolo, dovrebbero intervenire tempestivamente per disattivare il sistema manualmente.
Nel caso particolare riguardante il Boeing 737 Max 8, il pilota avrebbe dovuto azionare due piccole leve rosse poste vicino le manette dei motori, ma, probabilmente, la quota ancora troppo bassa alla quale si è verificato il problema potrebbe non aver concesso il tempo necessario ai due piloti per intervenire manualmente.
Questo tipo software è ancora molto recente, motivo per il quale sia l’Agenzia Europea per la Sicurezza del Volo (Easa) che l’Agenzia Federale per l’Aviazione (Faa) degli Stati Uniti raccomandano la massima informazione per i piloti, per far si che possano intervenire per tempo.
Il Boeing 737 Max resta tuttavia idoneo al volo.
Lo afferma l’americana Federal Administration Aviation, la Faa si è detta comunque pronta ad agire successivamente qualora necessario, “Se identificheremo un problema che riguarda la sicurezza, la Faa agirà immediatamente e con azioni appropriate”.
Resta sicura della sicurezza del velivolo anche l’American Airlines, “I dati mostrano che il Boeing 737 Max 8 è sicuro”.