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lunedì, 29 Maggio 2023

Blitz in Sicilia: 31 persone in manette

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Maxi blitz in Sicilia, oltre 500 carabinieri del Comando Provinciale di Palermo nella notte tra il 4 e il 5 giugno hanno eseguito, per ordine della Procura antimafia, 31 fermi. Dietro le sbarre ci sono finiti tutti i capi e i seguaci del clan mafioso di Bagheria, questi sono stati accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, sequestro di persona, estorsione, rapina, detenzione illecita di armi da fuoco e danneggiamento a seguito di incendio.

L’operazione è stata eseguita dopo le dichiarazioni di 2 pentiti, il killer Sergio Flamia e il geometra Enzo Gennato, e di 44 imprenditori e commercianti che con estremo coraggio si sono ribellati al sistema mafioso. Grazie alle loro testimonianze è venuta alla luce una struttura mafiosa solida e ben radicata nel territorio che traeva i suoi maggiori profitti con il racket e le estorsioni.

Le forze dell’ordine sono riuscite a colpire le famiglie mafiose di Bagheria, Villabate, Ficarazzi e Altavilla Milicia. Dalle indagini si è accertata la presenza di un vero e proprio collegio direttivo, con sede nella provincia di Palermo, che prendeva tutte le decisioni strategiche di Cosa Nostra. Oltre allo smantellamento della struttura di stampo mafioso, gli inquirenti hanno identificato gli esecutori materiali dell’omicidio di Antonino Canu, ucciso il 27 gennaio 2006 a Caccamo, e del tentato omicidio di Nicasio Salerno, avvenuto il 23 agosto 2005 sempre a Caccamo.

Tra i 31 fermi spiccano i nomi di Nicolò Greco, che secondo le prime indagine è il capo del collegio direttivo mafioso; Giuseppe Di Fiore, braccio destro di Greco; Carlo Guttadauro, capo clan di Aspra; Giuseppe Comparetto, boss di Villabate; Emanuele Modica, presunto affiliato della mafia canadese. Arrestati anche Antonino Messicati Vitale, Giovanni Pietro Flamia, Salvatore Lo Piparo, Giovanni Di Salvo, Michele Modica ed Emanuele Cecala.

L’operazione è stata accolta con estremo entusiasmo dall’associazione antiracket Addiopizzo, in un comunicato si legge: Vogliamo cogliere questa importante occasione per rilanciare l’appello a collaborare a tutti gli imprenditori e gli esercenti che vivono ancora adesso stretti dalle maglie del racket. E’ il momento giusto per decidere di non sottomettersi e non pagare, prima che si formi una nuova rete di estorsori ed è quindi il momento ideale per confermare agli organi preposti quanto si è finora subito. L’azione delle forze dell’ordine e dell’autorità giudiziaria e il perseverante lavoro nel territorio condotto dalle associazioni hanno creato una rete di soggetti in grado di offrire competenze, tutele e schermo necessari affinché un operatore economico possa denunciare in sicurezza.

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