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Bimbo lanciato nel vuoto a Napoli, processo per il domestico

E’ capace di intendere e di volere e per questo potra’ stare in giudizio.

Tre le perizie che lo dimostrano e per questo Mariano Cannio, il domestico di 38 anni, arrestato per aver lanciato nel vuoto Samuele, il bimbo di 4 anni morto in via Foria a Napoli il 17 settembre.

I sostituti procuratori Vincenza Marra e Barbara Aprea hanno chiesto perCannio un processo con il rito immediato, un processo sprint che salta l’udienza preliminare.

La decisione della Procura di Napoli arriva dopo la perizia in incidente probatorio sullo stato di salute mentale di Cannio.

Gli accertamenti si sono svolti lo scorso novembre nel corso di tre visite in carcere, alle quali hanno preso parte il perito nominato dal giudice e i due consulenti di parte designati dagli avvocati Domenico De Rosa, legale dei genitori del piccolo, e Mariassunta Zotti, difensore del 38enne.

Lui ha gia’ confessato il delitto, raccontando di aver preso in braccio il bambino e di averlo lanciato nel vuoto senza motivi particolari.

Le sue ammissioni in un primo tempo erano legate a un incidente mentre giocava con il piccolo.

AGI