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Biden – Putin: prorogato il Nuovo Start

La portavoce della Casa Bianca Jen Psaki rende nota la telefonata tra il neopresidente degli Stati Uniti Joe Biden e il leader del Cremlino Vladimir Putin per discutere del rinnovo degli accordi Start e non solo.

Joe Biden chiama Putin per la prima volta dopo le elezioni.

Nella telefonata avvenuta ieri sera i due leader hanno discusso non solo del rinnovo del trattato Start, il trattato bilaterale che fissa un limite alle testate nucleari dispiegate e ai rispettivi sistemi di trasporto e che sarebbe dovuto scadere il 5 febbraio ma anche delle tensioni sull’Ucraina e delle preoccupazioni per Aleksej Navalny, in carcere dal 17 gennaio in attesa di processo.

Un colloquio telefonico, quello di ieri, che sembrerebbe riportare la Russia e gli Stati Uniti all’epoca delle grandi intese, imprimendo  sin da subito un tono diverso alle relazioni tra Mosca e Washington.

Una buona notizia questa, dati gli scambi tesi che i due hanno alle spalle. A cominciare dal loro primo incontro a Mosca, ben dieci anni fa, quando l’allora vicepresidente Biden debuttò con una battuta gelida sull’anima di Putin, e poi andò a incontrare i rappresentanti dell’opposizione.

Biden ha inoltre  espresso al suo omologo russo le preoccupazioni per la sua sorte, soprattutto inerenti al Gruppo dei Sette (abbreviato in G7) che proprio nelle stesse ore, con un comunicato sottoscritto dai ministri degli Esteri di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, hanno condannato l’arresto  di Navalny definendolo “politicamente motivato” insieme agli arresti dei manifestanti fermati durante le proteste di sabato scorso. 

Il Cremlino, in virtù del Nuovo Accordo Start, firmato dalle due controparti l’8 aprile 2010, ha dichiarato:”Nei prossimi giorni  le due parti adempiranno a tutte le procedure necessarie per garantire il proseguimento di questo importante meccanismo del diritto internazionale, che limita gli arsenali nucleari.

Il Nuovo Start rappresenta un trattato legalmente vincolante. Quest’ultimo  è accompagnato da una serie di verifiche costantemente messe alla prova dalla diffidenza reciproca. Fissa un tetto di 1.550 testate strategiche nucleari per parte, su un massimo di 700 sistemi di lancio tra bombardieri, missili balistici intercontinentali, missili lanciati da sottomarini.

Con questo rinnovo Putin ha espresso il desiderio di normalizzare i rapporti con gli Stati Uniti del neopresidente.

Ma, tra il rinnovo del Nuovo Start e le preoccupazioni per l’attivista Navalny, il resoconto della telefonata ha tenuto a  sottolineare la situazione di tensione concerne l’Ucraina, che con la Crimea e la crisi del Donbass non ancora risolte, sono rimaste ai margini degli sforzi negoziali anche a causa dell’avvento della pandemia.

Risulta comunque difficile immaginare che l’intesa, nonostante rappresenti un buon inizio, possa portare ad  un avvicinamento anche sul fronte ucraino, o un allentamento del Cremlino sull’opposizione.