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sabato, 2 Dicembre 2023

La Biblioteca di Castel Capuano

Da non perdere

In occasione de Il Maggio dei Monumenti Napoli si rende ancora più affascinante e suggestiva agli occhi dei suoi turisti aprendo al pubblico l’Antica Biblioteca dell’Ordine degli Avvocati di Castel Capuano. Con Oltre i Resti, frotte di turisti e appassionati della storia di Napoli hanno già visitato l’antico Castello, e una prossima visita con percorso ‘Normanno-svevo’ itinerante avverrà sabato 17 maggio in turni mattutini e pomeridiani.

Porta Capuana
Porta Capuana

Castel Capuano, sede della sezione civica del Tribunale di Napoli, è uno dei più antichi castelli della città; di origine normanna è situato a ridosso di via dei Tribunali e piazza Enrico de Nicola, non molto distante dalla chiesa rinascimentale di Santa Caterina a Formiello e l’omonima Porta Capuana, che garantiva l’accesso verso il mercato di Capua. La costruzione di Castel Capuano fu avviata nel XII secolo dal re di Sicilia Guglielmo I, figlio di Ruggero il Normanno, terminata quindi dall’architetto Buono nel 1160. Nel 1231 poi, con Federico II si ebbe una ristrutturazione del Castello rendendolo più ospitale e quindi più idoneo alla funzione di residenza reale. Successivamente con l’avvento degli Aragonesi Castel Capuano ebbe solo un ruolo marginale e nel 1503 con l’annessione del Regno di Napoli alla corona di Spagna il palazzo divenne Sede di Giustizia; con il vicerè Pedro de Toledo il Castello finì per racchiudere in sè tutte le corti di giustizia della città: il Sacro Regio Collegio, La Regia Camera della Sommaria, la Gran Corte Civile e Criminale della Vicaria e il Tribunale della Zecca. Nel 1537 tutte le strutture militari vennero modificate, le aule interne adibite a tribunali e corti e i sotterranei divennero delle vere e proprie carceri per i delinquenti che ivi venivano condannati e reclusi.

Proprio nel cuore di Castel Capuano è possibile visitare la Biblioteca dell’Ordine degli Avvocati, ricca di antichi documenti, atti giudiziari e notarili e libri di testo di vario genere. Tutti i tomi sono stati spontaneamente donati negli anni da avvocati, da giuristi e da giudici e costituiscono un patrimonio culturale inestimabile. Inoltre all’interno della Biblioteca è possibile visionare in alcune teche antichi atti processuali che custodiscono segreti e leggende, come per esempio il famoso caso di Giuditta Guastamacchia che uccise suo marito con l’aiuto di 3 complici: esposti sono i teschi dei processati che secondo la leggenda vennero impiccati proprio all’interno del cortile di Castel Capuano e la storia vuole che il fantasma di Giuditta talvolta si aggiri di notte nei corridoi del Castello.

La valida èquipe di guide volontarie, il dottor Teodoro Thanassoulas, gli amministratori Enzo Pisano e Ivan Sportiello offrono ai tursiti un’accoglienza piacevole e cortese, atta proprio a far conoscere e divulgare lo splendore della Biblioteca rimasta per troppi anni segregata al pubblico, oggi invece aperta a tutti e si spera, non soltanto per il Maggio dei Monumenti.

In questo viaggio alla riscoperta del passato siamo riusciti a intervistare il Presidente Flavio Zanchini, responsabile del progetto e dell’Ente Biblioteca di Castel Capuano.

Sala dei Busti
Sala dei Busti

Presidente, come è nata l’idea di riaprire al pubblico la Biblioteca di Castel Capuano?

«Negli anni in realtà la Biblioteca era aperta, ma diciamo era usufruibile soltanto dall’Ordine degli Avvocati. Il progetto di rendere questo patrimonio visibile a tutti nasce dal 2006-2007, in quanto questo pozzo di cultura è pregno di sapere. La Biblioteca è un bene inestimabile sotto vari profili; gli avvocati prima quando studiavano per una causa, non si limitavano a leggere il Codice Civile o Penale ma bensì si documentavano su tutto: dall’ingegneria alla filosofia, dalla medicina alla retorica proprio per sfoggiare poi in tribunale una preparazione a 360 gradi, come se si possedesse una seconda laurea. Ricordo che una volta il popolo napoletano era affascinato dalle arringhe degli avvocati Ponzio, Marciano, Fiorante, Limoncelli a tal punto che le persone si recavano in aula soltanto per ascoltarli mentre parlavano. Erano degli oratori eccelsi; oggi purtroppo non si ha più questo rispetto del passato e questa forma mentis anche nell’avvocatura sta andando a sgretolarsi»

Presidente, questo patrimonio così ricco meriterebbe di essere consultabile. Quando un’opera di catalogazione di tutti i testi?

«Lei ha detto una cosa importantissima: un patrimonio così inestimabile deve essere consultabile. Stiamo infatti accarezzando l’idea di un lavoro di catalogazione dei testi e digitalizzazione informatica di tutti i tomi conservati nella Biblioteca tramite il catalogo OPAC del Polo SBN che consente una ricerca immedita da parte degli studiosi. Purtroppo è un progetto lungo e difficile da intraprendere. Ci auguriamo al più presto di indire una gara d’appalto per affidare questo grande compito a un Ente che sia rispettoso di ogni singola pagina dei nostri libri»

Oltre i Resti fa viaggiare i suoi affezionati turisti attraverso il tempo: la Colonna della Vicaria, la leggenda della nascita dei pegni, la splendida Sala dei Busti dove sono ricordati i più importanti avvocati di Napoli, gli affreschi del Belisario, l’antica fontana dove si lasciava abbeverare i cavalli e in ultimo, ma non meno importante, il proverbio partenopeo: ‘A lo friere siente l’addore, ‘a li cunte siente dulore! 

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