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Benevento, la necessità di incrinare l’immobile staticità

La metamorfosi, in negativo, è stata compiuta, la si attendeva, anche se non in questo lasso temporale. Come per magia, sull’orlo del baratro la sicurezza sta per inciampare, l’oscurità circostante incute timore ed offusca la vista; dove sono i capisaldi del passato, quelli sui cui si poteva fare affidamento? I giganti di Benevento pare si siano trasformati in piccoli gnomi da giardino, immobili, immobili nella loro staticità. Proprio così, pietrificati nella loro catena di risultati negativi, con i loro capi o qualsiasi altra parte del corpo, non riescono a dare nessun cenno.

Eppure, nell’avvio di questa stagione, lo spettacolo era stato di gran lunga più esaltante, le circostanze erano sì differenti, ma attualmente l’approccio alle partite sembra essere del tutto erroneo e fallace. Nel momento cruciale dell’annata, delude la compagine giallorossa; nel coacervo di innumerevoli match, giungono i risultati più insoddisfacenti. E allora caro Pippo, deve giungere una svolta, un mutamento radicale in effetti. Il sottoscritto non si riferisce a ciò che sta accadendo all’ombra del Vesuvio, non alla stessa sorte che potrebbe presto toccare al povero Gattuso, allenatore del Napoli. Un semplice cambio di rotta, infatti, è la soluzione più adeguata, atta a ritrovare il sentiero migliore.

E il Benevento doveva necessariamente ripartire dal prossimo match proprio con la Sampdoria, meglio ritrovare ora i ritmi precedenti, piuttosto che gettare punti preziosi al vento. Per la seconda volta si incontrano, poi, Filippo Inzaghi e Claudio Ranieri entrambi sulle panchine di un club. La prima volta è connessa alla gara d’andata, quella in cui le streghe, aiutate dai propri poteri magici, sono riuscite nell’impresa di trionfare 3-2 a Marassi. Il percorso del tecnico della compagine campana è stato quasi impeccabile, anche se le ultime prestazioni hanno leggermente macchiato una stagione che fino a poco tempo era stata perfetta, per l’obiettivo fissato da Vigorito.

La salvezza, infatti, è ampiamente alla portata di Pippo e dei suoi ragazzi, ma se dovessero macinare altri punti, molti altri punti, perché non bisogna pensare in grande e puntare in alto? Sicuramente “la realtà non è all’altezza della fantasia“, ma se queste immaginazione può assumere sembianze concrete?

Sta di fatto che, il Benevento ha dovuto fare attenzione ed è stato molto prudente, si trattava di una sfida insidiosa da affrontare. Le assenze di Moncini e Letizia sono state pesanti, non è stato un gioco da ragazzi sopperire la mancanza di due calciatori di tale gittata. Inzaghi è comunque partito con un 4-3-1-2 con una serie di ballottaggi rimasti vivi sino alla fine.

Tocca al titolare indiscusso Lorenzo Montipó proteggere i pali della squadra campana. La retroguardia è composta dal tandem difensivo Glik-Tuia, sulle corsie Depaoli e Barba. In mediana, è avvenuto il rientro di Schiattarella, tornato in forma dopo il Covid-19; lo affiancano Improta e Ionita, preferito ad Hetemaj. Insigne e Caprari sostengono Lapadula, con la speranza di realizzare almeno una rete. In panchina si siedono, dunque, il rientrante Sau e Dabo.

Nella prima frazione di gioco sono gli ospiti a spingere il piede sull’acceleratore per trovare subito la strada del gol. L’atteggiamento dei blucerchiati è stato sicuramente offensivo, il Benevento ha fatto fatica ad affacciarsi nell’area avversaria. La Samp crea numerose manovre insidiose, ma non concretizza nessuna delle potenziali palle gol ricevute. Pareggio a reti bianche dopo i primi 45′.

Nella ripresa gli animi si infiammano, il divertimento balza fuori e comincia lo spettacolo. Rendendosi più aggressive, le streghe si avvicinano maggiormente alla porta avversaria e riescono a bucare la retroguardia avversaria: l’ex Caprari firma, così, la rete dell’1-0, facilitata dalla posizione inadeguata di Audero. I segnali di crescita sono evidenti, la determinazione di ottenere i tre punti si diffonde sul terreno di gioco. Dopo il colpo subito, gli ospiti sbandano, ma l’estremo difensore blucerchiato salva in più occasioni i suoi compagni da una disfatta certa. Entra in campo Damsgaard, e la scossa è assicurata. Il gioiellino danese si scatena sulla fascia destra, offre un buon pallone in mezzo e Keita celermente insacca la sfera in rete. La Samp pareggia la partita e beffa la compagine giallorossa.

Siamo sulla strada giusta“, queste le parole di Pippo, dopo la fine del match. Il sentiero imboccato è proprio quello corretto, l’immobile staticità è stata disintegrata. È giunto il momento, però, di racimolare punti. Il cambio rotta è comunque avvenuto, il Benevento può ritornare a sognare in grande.