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Beirut: il porto della capitale devastato dalle esplosioni

Il 4 Agosto, intorno alle ore 17:00, due esplosioni hanno colpito la capitale del Libano, Beirut.

Una nuvola di fumo ha circondato il porto di Beirut, luogo dell’esplosione. Il boato era udibile a 200 km di distanza dal posto. L’urto è stato paragonabile ad un terremoto, infatti molti edifici sono stati completamente distrutti.

La protezione civile libanese, a poche ore dall’accaduto, registra più di 100 morti, circa 4mila feriti e molti dispersi. Edifici distrutti, autostrade coperte da detriti e addirittura alcuni aerei presenti all’aeroporto di Beirut risultano danneggiati. Le linee telefoniche e la corrente elettrica sono saltate e molti dipendenti di uffici e negozi sono rimasti intrappolati all’interno degli stabili.

Tutto ciò ha causato momenti di terrore e disperazione in una capitale di un paese in piena crisi.

Non sono del tutto chiare le dinamiche dell’accaduto ed il motivo dell’esplosione. Data la gravità dell’accaduto, non è da escludere la possibilità che si tratti di un attacco terroristico. Infatti, l’esplosione è iniziata dove 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, scaricate al porto nel 2013  erano conservate in dei conteiner. Il nitrato di ammonio, è spesso utilizzato negli attentati come esplosivo.

Ad un giorno di distanza, è dichiarato lo stato d’allerta, gli ospedali sono al collasso per la quantità di feriti e tutti i marinai si trovano agli arresti domiciliari fino a quando non saranno certe le dinamiche dell’esplosione.

Tutto il mondo, si è unito in preghiera per gli abitanti di Beirut. Molti personaggi famosi hanno lanciato sui social l’hashtag #PrayforBeirut. Situazione che si è già verificata anni fa durante l’attentato a Parig