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Baubò-de l’art de n’être pas mort: dal 9 al 13 aprile al Teatro Bellini

Il riso e la morte, entrambi potenti e affascinanti, sono il centro del nuovo spettacolo al Teatro Bellini. Si tratta di Baubò- de l’art de n’être pas mort (sull’arte di non essere morti) e sarà disponibile dal 9 al 13 aprile. Lo spettacolo, frutto della regia e della scrittura di Jeanne Candel (autore già di Demi-Véronique e di Le Crocodile trompeur/ Didon et Enèe), trae ispirazione dalle opere di Buxtehude, Musil, Scutz e molti altri, nate dal mito sull’incontro tra la dea Demetra e la sacerdotessa Baubò.

Baubò- de l’art de n’être pas mort: la storia

Secondo il mito, la dea della fertilità e del raccolto dopo il rapimento di sua figlia Persefone da parte di Ade, re dell’oltretomba, prosciugò tutte le terre coltivabili in preda alla disperazione. A tirarla su di morale fu la vecchia sacerdotessa Baubò la quale suscitò il riso della dea sollevandosi le vesti: così Demetra ritrovò la forza di continuare la sua ricerca che si concluderà con l’origine del ciclo delle stagioni. Con Baubò, Candel e il direttore musicale Pierre-Antoine Badaroux raccontano con la musica e il teatro i motivi del desiderio, la spinta alla vita, quindi come dichiara il titolo “l’arte di non essere morti”. Verranno proposte scene surreali animate da un’energia misteriosa ma che dona vitalità all’esistenza.

La Vie Brève

A dare vita allo spettacolo sarà La Vie Brève, un ensemble in cui attori, musicisti, registi, scenografi, costumisti e tecnici si incontrano per ricercare comunicazioni efficaci e creative in una scrittura che sia collettiva. Tutti, anche gli attori, i musicisti e i cantanti, sono chiamati a dare il proprio contributo creativo. Centrale è il rapporto tra musica e teatro che nel corso dello spettacolo vogliono intrecciarsi alla perfezione. A curare la scenografia di Baubò è Lisa Navarro, mentre i costumi sono firmati da Pauline Kiefer.