Si avvicina il momento della scelta definitiva per il centrosinistra. Tra i quattro candidati alle primarie del centrosinistra a Napoli, Valeria Valente, Marco Sarracino, Antonio Marfella e Antonio Bassolino, si è svolto un confronto che ha toccato tutti i temi più caldi in campo, ma Antonio Bassolino ha deciso di non prendere parte al ‘faccia al faccia’. Un’ assenza che ha pesato più di una presenza e che i suoi avversari non hanno perso l’occasione di evidenziare.
Il confronto è durato circa 45 minuti e i canditati non hanno tralasciato nessun argomento, iniziando dal caso Casavatore sul quale i tre candidati presenti si mostra unanimi: “Bisogna fare luce e dare risposte nette ma le risposte del partito già ci sono”. I candidati alle primarie del centrosinistra mostrano inoltre fiducia sulla riuscita delle primarie e sulla possibilità di arrivare almeno al ballottaggio alle elezioni.
Poi si passa a parlare di De Magistris e del suo operato, sul quale i tre candidati esprimono opinioni diverse, Sarracino: “I napoletani sanno che il sindaco ha isolato la città per fini politici personali: sarà bocciato”, per Marfella: “Il mio nemico non è de Magistris ma Lettieri e Salvini, ma bisogna incanalare la rabbia della città in forme migliori”, mentre la Valente sottolinea: “Si è messo contro la Regione e il Governo in campagna elettorale dovrà spiegare quali risultati ha raggiunto in cinque anni di amministrazione”.
Sulla possibile vittoria la Valente ricorda la sua esperienza di consigliere con la Iervolino: “È un vantaggio avere questa esperienza mandare un marziano a Palazzo San Giacomo sarebbe un problema. Da consigliere e assessore posso parlare dei miei risultati. Avevo delega alle pari opportunità e sono andata via lasciando 18 milioni in cassa. Ho fatto l’assessore al turismo con i rifiuti in città: ho lavorato e lasciato 6 milioni in cassa”. Mentre Sarracino tira ‘acqua al suo mulino’ mostrandosi indispensabile: “Se non vinco io le primarie difficilmente il Pd ce la farà”. Per Marfella “i ‘marziani’ esistono da 20 anni a Napoli. Sono terrorizzato dal problema delle droghe, ho bisogno di una squadra per far funzionare la macchina organizzativa. Io mi assumo le mie responsabilità, i marziani degli ultimi 20 anni devono assumersi le loro responsabilità”.