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Barbara Fisichella, novax di 52 anni, rifiuta le cure e muore: “Non sono una cavia”

Barbara Fisichella, novax di Lodi originaria di Codogno di 52 anni, è morta ieri a causa del Covid-19. Fino all’ultimo istante ha rifiutato le cure e il ricovero e, data la gravità delle complicazioni, non ce l’ha fatta. Lascia un marito e una figlia.

La donna ha contratto l’infezione dieci giorni fa. Convintamente novax, si sottoponeva a tampone per recarsi a lavoro come operatore giudiziario alla Procura di Lodi. Dall’inizio di febbraio, secondo il nuovo DPCM, la donna sarebbe stata costretta a rinunciare al suo lavoro, per via dell’obbligatorietà del Green Pass. Il Covid-19 l’ha colpita duramente: dopo pochi giorni è iniziato il declino delle sue condizioni di salute.

Amici e parenti hanno provato in ogni modo a convincerla ad accettare il ricovero, ma non c’è stato nulla da fare. Barbara si è rifiutata fino all’ultimo istante della sua vita. Ha perfino rifiutato la chiamata dell’ambulanza quando ormai era troppo tardi e le sue condizioni erano gravissime.

Domenico Chiaro, Procuratore della Repubblica di Lodi, spiega: “Era l’unica dipendente No vax che avevamo. Voi giornalisti dovete fare la vostra parte. Chi non si vaccina rischia effettivamente di morire, soprattutto se ci si rifiuta di sottoporsi anche alle cure. Siamo davvero attoniti per la scomparsa della signora Barbara. E’ però, questo, un evento che deve far riflettere tutti, per l’ennesima volta, sull’importanza di sottoporsi al vaccino e alle cure contro Covid-19“.

Risale solo a pochi giorni fa la notizia del 28enne morto di Terracina che si è strappato il casco per la respirazione assistita in terapia intensiva. Un altro caso di resistenza alle cure, diffidenza nei confronti del vaccino e di ricovero tardivo.

In casi come questi resta il rimorso. Sul profilo Facebook di Barbara Fisichella ancora si possono leggere a chiare lettere le sue convinzioni novax. L’immagine del profilo recita: “Io non mi vaccino, non sono una cavia“.

Sui social si susseguono messaggi di condoglianze per la famiglia. Un suo collega scrive: “Abbiamo provato a convincerla, a farle cambiare idea perché facesse il vaccino ma non c’è stato niente da fare“.

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.