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Barack Obama, il primo presidente afroamericano degli USA

Il 5 novembre 2008 Barack Obama divenne Presidente degli Stati Uniti d’America. Le primissime parole del primo presidente afroamericano della storia statunitense furono: “Se c’è ancora qualcuno che dubita che l’America non sia un luogo nel quale nulla è impossibile, che ancora si domanda se il sogno dei nostri padri fondatori è tuttora vivo in questa nostra epoca, che ancora mette in dubbio il potere della nostra democrazia, questa notte ha avuto le risposte che cercava”.

Barack Obama, una carriera importante

Figlio di un economista keniota e di un’antropologa originaria del Kansas, Barack Obama si laureò in scienze politiche alla Columbia University e  poi anche in giurisprudenza alla Harvard Law School. Nei primi anni di carriera lavorò come avvocato nel campo della difesa dei diritti civili, insegnando inoltre diritto costituzionale presso la Law School dell’Università di Chicago.

Barack Obama fu membro del Senato dell’Illinois per tre mandati, dal 1997 al 2004. Nel 2004 concorse per il Senato federale, imponendosi a sorpresa nelle primarie del Partito Democratico su un folto gruppo di contendenti. Obama fu dunque eletto al Senato degli Stati Uniti nel novembre 2004. Prestò servizio come senatore junior dal gennaio 2005 al novembre 2008.

Il 10 febbraio 2007 annunciò ufficialmente la propria candidatura alle successive consultazioni presidenziali. Alle elezioni primarie del Partito Democratico, dopo un’aspra contesa, sconfisse Hillary Clinton, senatrice in carica per lo Stato di New York e già first lady, favorita della vigilia; il 3 giugno 2008 Obama raggiunse il quorum necessario per la candidatura, divenendo così la prima persona di origini afroamericane a correre per la Casa Bianca in rappresentanza di uno dei due maggiori partiti.

Il governo di Barack Obama, i primi giorni

Quel famoso 5 novembre 2008 Obama riuscì a battere l’avversario repubblicano John McCain. Obama vinse grazie ad un’affluenza da record alle urne elettorali. Il governo di Obama cominciò precisamente il 20 gennaio 2009 e poi riconfermato per il suo secondo mandato nel 2012. Nel 2009 Barack Obama vinse il premio Nobel per la pace, per aver rafforzato la cooperazione tra popoli.

La riforma sanitaria

Tra i tanti meriti di Obama non possiamo non far riferimento alla sua riforma sanitaria, la cosiddetta “Obamacare”. Più di 10 milioni di americani che prima erano del tutto privi di copertura sanitaria sono oggi integrati nei programmi di tutela previsti dalla riforma. Inoltre Obama cercò di abbassare i costi delle cure in modo da poter curare più persone ad un costo inferiore.

Le riforme finanziarie

Obama fece inoltre approvare alcune norme per il controllo e la catalogazione degli istituti finanziari. Facciamo riferimento all’elenco SIFI, le cui aziende iscritte hanno particolari vincoli federali restrittivi per ottenere l’accesso agli aiuti economici da parte dello stato. Importante anche il “Consumer Financial Protection Bureau“,  strumento che ha l’obiettivo di tutelare i cittadini che hanno contratto prestiti a condizioni particolarmente svantaggiose o addirittura irregolari.

Barack Obama e i diritti civili

Obama diede particolare importanza ai diritti civili. Nel 2015 si riuscì ad arrivare alla sentenza della Corte Suprema sui matrimoni gay. Importanti altre riforme furono l’ aumento dei salari minimi dei dipendenti del governo federale ed un intervento da 20 miliardi per salvare l’industria automobilistica americana. Pare che Obama sia riuscito nel suo intento di ridurre le disuguaglianze all’interno della società americana grazie all’utilizzo intelligente della spesa pubblica.

La politica estera

Nonostante questo, Barack Obama non riuscì a  dare una nuova regolamentazione restrittiva sulla vendita delle armi da fuoco. Interessante il lavoro fatto in politica estera, in particolare modo con l’Iran. Dopo anni di tensioni diplomatiche, nel 2015 Washington giunse ad un accordo con Teheran che offrí ad entrambe le parti le dovute garanzie. Piogge di critiche piombarono su Obama a causa dell’accordo, in primis in patria da parte dei repubblicani, ma anche dagli alleati storici di Israele per bocca del Primo Ministro Netanyahu.

In ogni caso le politiche del governo Obama resero gli Stati Uniti una nazione più aperta e tollerante. A dimostrare questa tesi alcuni  sondaggi condotti dal Pew Research Center. Andando ad analizzare le rilevazioni, emerse che gli americani tra i 18 e i 35 avevano  una visione del mondo e della società molto più aperte e progressiste rispetto al passato.

 

Eva Maria Pepe
Eva Maria Pepe
Laureata in Lettere classiche, ama l'arte, la letteratura, i viaggi. Il suo più grande sogno è diventare scrittrice.