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Babbel: il glossario per le generazioni a confronto

Babbel, la nota piattaforma online, creata nel 2007 da Markus Witte e Thomas Holl per l’apprendimento delle lingue, ha creato un glossario delle parole più utilizzate sui social network.

Perché questo glossario? L’idea è quella di rendere meno complessa quella che è la comunicazione intergenerazionale.

Si perché tra i Baby Boomer (nati nella metà degli anni Quaranta e Sessanta) e la Generazione Z (nati tra la seconda metà degli anni Novanta e la fine del 2010) c’è un mondo intero che li separa.

Anche se i primi cercano di stare al passo con la tecnologia, sopratutto per quanto concerne i nuovi mezzi di comunicazione dove a regnare sono i social network, c’è sempre qualcosa che li tiene indietro.

Infatti, secondo una ricerca condotta da Global Web Index, 7 persone su 10 tra i cinquanta e i sessanta anni utilizzano maggiormente Facebook anche se si stanno avvicinando a Whatsapp e Instagram.

Questo distanziamento non è sinonimo di analfabetismo della rete, ma semplicemente che coloro che fanno parte della Generazione Z sono più avvantaggiati, essendo nati in un periodo tecnologicamente più proficuo.

Questi, infatti, posseggono già uno smartphone, sono nati con i computer, sanno destreggiarsi nella rete con molta più agilità.

Oltre a queste tecnologie che mettono in comunicazione il mondo interno, sui social si sono sviluppate una serie di parole, di neologismi digitali che le nuove generazione preferiscono al tradizionale modo di esprimersi.

Proprio per questo motivo Babbel ha deciso di fare chiarezza su tutte ciò che agli occhi dei Baby Boomer può sembrare strano stilando un glossario completo di questi neologismi social.

Una sorta di vademecum per non perdersi tra meme, L337, epic fail, flamini e LOL.

Non è inusuale che nuove tipologie di comunicazione portino alla nascita di nuovi termini con cui riconoscersi. Ma lo scopo portato dalla semplificazione della comunicazione come un social che mette insieme il mondo, non dovrebbe portare, allo stesso tempo, all’allontanamento tra generazioni.