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sabato, 30 Settembre 2023

Autismo: aiutare con il cuore

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«Certo, non è un’esperienza facile, ma è una delle cose più belle e toccanti della mia vita» ad affermarlo, emozionata, è Anna Leone, dott.ssa in Neuropsicomotricità dell’età evolutiva, libera professionista presso uno Studio di Ricerca e Terapia per lo Spettro Autismi di Napoli.

Tante dottoresse, appassionate del proprio lavoro; volontari, genitori e sostenitori delle varie Associazioni Onlus, il giorno 4 aprile 2014 a Napoli alzeranno le braccia con in pugno le fiaccole della consapevolezza. La consapevolezza della malattia, della patologia, della terapia, della difficoltà di combattere ogni singolo giorno contro “grida inconsulte, pianti notturni, muri emotivi che innalzano i bambini affetti da autismo” come ricorda Olimpia, una mamma che offrì la sua personale esperienza per il Presidente Napolitano, scrivendo un’accorata lettera, per sollecitare i servizi, l’assistenza e gli iter burocratici che purtroppo mancano in questa città.

Dott.ssa Leone, cosa bisogna fare per aiutare davvero?

«Non c’è un metodo specifico per rintracciare i sintomi dello spettro autistico, soprattutto nella fascia d’età al di sotto dei tre anni. E’ molto difficile da rintracciare, e spesso viene confuso con problematiche legate all’udito, calo d’attenzione, sindrome di Asperger, iperattività o anche timidezza. La cosa più importante è offrire al bambino autistico continui stimoli positivi, farlo interagire con altri bambini: spesso l’iterazione, che è la cosa più importante, non è immediata. Bisogna avere pazienza, ma questi bambini sono speciali, hanno un modo particolare di comunicare e di farsi capire. Un bambino che seguo da tempo ormai, non si relaziona, ma sin da quando aveva 4 anni suona il piano, e lo suona benissimo, riproduce le canzoni ad orecchio, senza aver mai preso lezioni. La musica è il suo unico linguaggio speciale.»

L’impegno delle associazioni, come tante altre piccole realtà di volontariato, mira alla definizione di percorsi formativi specifici, che possano definire la terapia giusta dell’intervento psicomotorio in questo settore, test di verifiche e strumenti di recupero caratterizzati in forma psicopedagogica e ben distinti da quelli riabilitativi.

Tanti bambini speciali cercano un canale per interagire, per ‘comunicare’; la fiaccolata che partirà da piazza Trieste e Trento il 4 aprile, mira proprio a questo: dare una smossa alla società ed evidenziare le difficoltà che vivono le persone che che lottano contro questa patologia. Ormai molto diffusa in tutto il mondo.

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