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Attori e artisti dimenticati,arrivavano finalmente gli aiuti

“Venti milioni di euro da destinare ad Artisti, Attori, Cantanti, Danzatori, musicisti e maestranze scritturati da teatri, orchestre e fondazioni lirico sinfoniche”. L’arte va tutelata, difesa e protetta. Queste le parole di qualche settimana fa del ministro Dario Franceschini, a tutela dei diritti degli Artisti.

E infatti questo è il valore di due decreti firmati dal Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, che mirano a destinare una quota pari a 20 milioni di euro delle risorse del Fondo emergenza spettacolo, cinema e audiovisivo, istituito dal decreto Cura Italia, al sostegno di attori, cantanti, danzatori, musicisti, coristi, artisti circensi e maestranze, iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo, titolari di contratti con teatri, centri di produzione teatrale, compagnie teatrali professionali, festival teatrali o multidisciplinari, organismi e centri di produzione della danza, fondazioni lirico sinfoniche, teatri di tradizione, istituzioni concertistico orchestrali, complessi strumentali, festival di danza, circo, musicali o multidisciplinari, organismi di produzione musicale o imprese circensi per lo svolgimento di spettacoli nel periodo compreso tra il 23 febbraio e il 31 dicembre 2020, non eseguiti per effetto delle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria da Covid-19.

Sono ammessi a contributo i soggetti residenti in Italia, con redditi per l’anno 2019 inferiori a 50.000 euro.

La domanda, corredata dalle copie dei contratti di scrittura o da un precontratto o una dichiarazione del datore di lavoro, andrà presentata in via telematica entro 15 giorni dalla pubblicazione dell’avviso, seguendo le indicazioni che verranno ivi riportate. In mancanza di tale documentazione, potrà essere allegata altra idonea documentazione comprovante la programmazione dello spettacolo, le relative date e l’impegno del lavoratore. Le risorse verranno ripartite, fino a un massimo di 4.000 euro, tra tutti i richiedenti ammessi al contributo, per un ammontare pari al 100% del compenso minimo contrattuale riconosciuto per il totale di giornate lavorative previste dai contratti non eseguiti, al netto delle giornate già compensate, secondo le previsioni della contrattazione collettiva di settore, da parte del datore di lavoro.

Intanto a proposito di teatro arte e spettacoli, uno dei più suggestivi e celebri teatri d’Italia, la “Scala” di Milano,  inaugura la sua prima stagione il 7 dicembre,  Si chiamerà “A riveder le stelle”.
Queste sono state anche le ultime parole dell’Inferno di Dante il titolo dello spettacolo con cui la Scala il prossimo 7 dicembre inaugurerà appungo la stagione (ancora incerta causa Covid). “Un messaggio di speranza perché questa tragedia finirà.

Sarà una prima davvero unica nel suo genere e mai vista prima dato che per l’epidemia non potrà essere presente il pubblico, che la potrà seguire comunque grazie a Rai Cultura in diretta su Rai1, su Raiplay, mentre si valuta uno streaming (a pagamento) a livello mondiale. E unica anche perché non andrà in scena un’opera. L’arte è sacra,  in quanto tale va molto incoraggiata.