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Atletica in lutto: morto Sergio Ottolina

Mondo dell’atletica in lutto, è morto il campione Sergio Ottolina.

Il celebre velocista italiano, si è spento ad ottanta anni, dopo aver conquistato nell’ambito di una lunga carriera, diversi successi.  Ottolina, ex velocista italiano finalista ai Giochi Olimpici di Tokyo del 1964 è stato ex detentore del record europeo dei 200 metri.

Nato a Lentate sul Seveso in Brianza il 23 novembre 1942, Ottolina era stato il miglior junior italiano dei 100 nel 1960; si specializzó sulla distanza follia e nel 1962 vinse ma Notturna di Milano,  correndo in 20.7 a soli due decimi dal primato mondiale.

Sergio Ottolina è stato campione italiano per ben due volte. Stabilì il record europeo nei 200 nel ’64 a Saarbrucken, migliorando il primato che aveva fatto vincere la medaglia d’oro ai Giochi di Roma a Livio Berruti, compagno di staffetta.

Il mondo dell’atletica perde un grande campione, dal carattere spesso irrequieto, come lui stesso ha affermato più volte. Sergio Ottolina ha rappresentato e lo è ancora, il trionfo di un Paese. Coraggio, tenacia e talento.

Proprio il carattere estroverso lo condusse a vivere esperienze di vita diverse, ricche di adrenalina, spensierate.

E probabilmente il mondo dell’atletica, ma anche coloro che hanno vissuto quei successi negli anni Sessanta, continueranno a ricordarlo in tale modo, con l’espressione disincantata di un atleta che ha fatto sognare tutti.

Tra tutte le bizzarre quanto intelligenti affermazioni di Ottolina, una tra tutte probabilmente è simpaticamente ricordata da tutti, destinata a segnare gli annali. “Interrogato” sul senso della vittoria, il grande atleta italiano rispose: “Ogni gara per me era felicità, anche se perdevo… perché bisogna anche imparare dalle sconfitte, mentre quando vinci non impari niente. Correre è bellissimo, specialmente a piedi nudi, ti senti volare”.

E Sergio Ottolina, campione indiscusso, sicuramente ora volerà alto e più veloce che mai!