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AstraZeneca: i dubbi del personale scolastico sul vaccino

In un periodo molto difficile, come quello che stiamo attraversando, l’attenzione è rivolta ai prossimi sviluppi nelle scuole italiane. Ormai è appurato che il vaccino destinato al personale scolastico è AstraZeneca. 

Nelle ultime ore, l’utilizzo di tale vaccino ha lasciato spazio a diverse polemiche, nate dalla probabilità che questo abbia un’efficacia inferiore rispetto alle proposte di Moderna e di Pfizer. Il vaccino AstraZeneca, secondo le osservazioni raccolte durante la fase 3, ha mostrato un’efficacia del 62,1%. L’azienda, tuttavia, assicura una copertura “del 100%” contro malattia grave e rischio di ospedalizzazione.

Le polemiche nel mondo della scuola e le perplessità sul vaccino AstraZeneca

Il secondo motivo che ha portato alla nascita di dubbi e interrogativi sul prossimo futuro deriva dalla pubblicazione della circolare del 10 febbraio del Ministero della Salute. In quest’ultima si leggono alcune raccomandazioni dell’Aifa. Tra le tante: “la seconda dose del vaccino AstraZeneca dovrebbe essere somministrata idealmente nel corso della 12/a settimana (da 78 a 84 giorni) e comunque ad una distanza di almeno 10 settimane (63 giorni) dalla prima dose”.

Da ciò deriva l’idea che la vaccinazione di docenti e ATA potrebbe diventare inutile.

Se le vaccinazioni cominciassero la settimana prossima, e se tutte le Regioni riuscissero ad agire nel rispetto dei tempi, la copertura completa si avrebbe tra i mesi di aprile e maggio, al termine della scuola.

Al contrario, se invece i tempi si prolungassero, i docenti ed il personale della scuola correrebbero il rischio di lavorare fino al termine dell’ anno senza vaccino e, quindi, senza tutele adeguate.

Attualmente i docenti e il personale scolastico non si sentono tutelati. Le lezioni proseguono, grazie ai sacrifici di professionisti che ogni giorno mettono in campo le loro competenze con passione e dedizione. In cambio, però, chiedono qualcosa di fondamentale: la possibilità di svolgere le proprie attività in sicurezza. Questo nel rispetto del lavoro svolto finora, nonostante la pandemia. 

La scuola non si ferma, proprio per questo è indispensabile garantirle tutte le tutele possibili.