Avrebbero dovuto occuparsi della gestione del palazzo reale di Caserta, ma i due funzionari impiegavano le loro energie in tutt’altro durante la loro giornata lavorativa.
Pizze e commissioni personali erano tra le occasioni più gettonate per abbandonare la propria postazione, lasciando così via libera a chiunque avesse avuto intenzione di infiltrarsi o recare danno all’edificio.
Durante le indagini per furto al bar interno, Giovanni Maiale e Raffaele Narciso sono stati colti sul fatto dalla polizia.
Sono stati immediatamente presi provvedimenti riguardanti l’obbligo di firmare all’entrata e all’uscita da lavoro e resi noti anche stamane alla Squadra Mobile di Caserta.
Tali episodi hanno preso il via nel corso della stagione autunnale del 2016, pedinamenti e intercettazioni hanno poi confermato lo svolgersi dei fatti continuamente ripetuti proprio in quel periodo.
La procura di Santa Maria Capua Vetere ha quindi proceduto all’arresto dei due impiegati, sottolineando l’enorme entità del danno causato all’Italia intera: Raffaele Narciso e Giovanni Maiale si sono di fatto impossessati di un profitto immeritato.
Si tratta, inequivocabilmente, di un danno al patrimonio e all’immagine del complesso Vanvitelliano: dal momento che proprio due anni fa, a causa della sciagurata condotta dei dipendenti, è avvenuto un furto all’interno del maestoso monumento. La mancata vigilanza di questi ultimi resta quindi un pericolo da non sottovalutare, per il bene del nostro patrimonio artistico.
Lo stesso Micbat (Ministero dei Beni Culturali) risponderà delle eventuali perdite; nel frattempo, altri quattro impiegati sono stati accusati di disimpegno e dovranno provare la loro lealtà durante i futuri interrogatori.