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Nuovo assegno unico per figli a carico: ecco la guida

Il 2022 ha introdotto due importanti novità. La rimodulazione delle detrazioni Irpef e l’introduzione dell’assegno unico nazionale. Entrambe le misure sono finalizzate a traferire maggiori risorse alle famiglie italiane per provare a ridurre le disuguaglianze economiche.

Secondo i calcoli del Ministero dell’Economia saranno oltre 900 nuclei familiari in più a beneficiare dei nuovi provvedimenti. Nel dettaglio il numero dei più vulnerabili economicamente, coloro cioè che rientrano nel primo decimo di reddito equivalente spetta un beneficio pari a 1.935 euro l’anno, con un’incidenza sul reddito lordo dell’11,6%, in grandissima parte dovuta proprio all’assegno unico. I benefici si riducono gradualmente per i nuclei dei decimi successivi, le famiglie più abbienti percepiranno un massimo di 500 euro.

Assegno unico: la guida

L’Auu per i figli a carico, dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni,  spetta a tutte le categorie di lavoratori dipendenti, autonomi ma anche pensionati e disoccupati.

L’assegno unico spetta sia ai cittadini italiani ma anche agli stranieri con diritto di soggiorno (se cittadini Ue) o permesso di soggiorno di lunga durata o contratto di lavoro (anche studio e ricerca) di almeno sei mesi. Bisogna inoltre pagare le imposte sul reddito in Italia ed essere residenti (per almeno due anni anche non continuativi) o domiciliati in Italia.

Saranno beneficiari anche i cittadini che percepiscono il Reddito di cittadinanza: in questo caso sarà erogato automaticamente dall’Inps (senza necessità di domanda, quindi) e sarà calcolato sottraendo dall’importo teorico spettante la quota di Reddito di cittadinanza relativa ai figli minori che fanno parte del nucleo familiare, calcolata sulla base della scala di equivalenza.

L’assegno unico non è automatico: occorre che uno dei due genitori (o il tutore) presenti domanda all’Inps (sul sito con l’identità digitale, attraverso il call center o i patronati e i Caf). Dall’inizio di gennaio è già possibile farlo. La domanda è annuale. La prima erogazione dell’assegno decorrerà comunque da marzo 2022.

Come menzionato l’importo varia in base al reddito. Quindi occorre procurarsi la certificazione ISEE. Al momento della registrazione della nascita del figlio, sarà l’ufficiale di stato civile a informare le famiglie sull’assegno. Una volta compiuti i 18 anni i ragazzi possono chiedere di ricevere direttamente la quota parte dell’assegno a loro nome.

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.