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Aquila, terremoto 2009: 12 anni dopo

Il 6 aprile 2009 si è verificato un fortissimo terremoto in tutto il centro Sud, arrecando innumerevoli danni alla città del L’Aquila e dintorni.

Il terremoto ebbe magnitudo pari a 5.9 secondo la scala Richter e l’epicentro fu la zona compresa fra Roio Colle, Genzano di Sassa e Collefracido.

Oggi, 6 aprile 2021 sono passati 12 anni da quella data e la ricostruzione è stata lenta e travagliata.

Nel terremoto del 2009 ci furono:

  • 309 vittime;
  • oltre 1600 feriti;
  • 10 miliardi di euro di danni accertati.

Si ricorda che il terremoto si percepì in tutta l’Italia del Centro fino a Napoli,  in particolare in regioni come l’Abruzzo e il Lazio.

I danni più consistenti si contarono presso il centro storico della città dell’Aquila. Qui, ci fu la distruzione del Dipartimento di Lettere e Storia e del Polo di Ingegneria ed Economia dell’Università dell’Aquila.

Inoltre, ci fu la distruzione del campanile della Chiesa delle Anime Sante, di alcune parti del Duomo e della Basilica  di Santa Maria di Collemaggio.

Dopo il terremoto, molte case della zona vennero identificate come inagibili. Pertanto, secondo le stime della protezione civile ci furono 48.818 sfollati, designati in tendopoli, alberghi e case private.

Invece, i paesini circostanti l’Aquila più danneggiati dal terremoto furono:

  • Onna;
  • Paganica;
  • Tempera;
  • San Gregorio;
  • Villa Sant’Angelo;
  • Roio;
  • Fossa;
  • Castelnuovo.

Prontamente, i soccorsi giunsero sul posto. Infatti, sui luoghi colpiti ci furono:

  • vigili del fuoco;
  • protezione civile;
  • esercito;
  • Marina Militare;
  • Aeronautica Militare.

In quell’occasione, il governo italiano designò come commissario dell’emergenza Guido Bertolaso, capo della Protezione civile.

Inoltre, dato che l’economia del luogo era stata messa in ginocchio con la chiusura forzata delle attività, ritenute inagibili, il governo varò il famoso decreto Abruzzo” per far fronte all’emergenza.

La ricostruzione è stata difficile a causa del problema dello smaltimento delle tonnellate di macerie. Infine, si ricorda che per il secondo anno causa Covid 19 non si svolgerà la fiaccolata per commemorare le 309 vittime.