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Aprire per le feste per incentivare il commercio,giusto o no?

Il numero di contagi da coronavirus è in costante decrescita ma il valore dell’indice di trasmissibilità Rt rischiano di proiettare l’Italia verso lo “scenario 4”, il più grave previsto nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19” redatto dall’Istituto Superiore di Sanità. E’ infatti molto probabile che l’indice Rt abbia superato l’1,5, valore che delinea lo scenario peggiore dell’epidemia.

Queste aperture pre festività dunque sono il preludio di una fase 4 a gennaio? Stiamo rischiando ad allentare la presa proprio or?? A ridosso delle feste?

A far schizzare l’indice Rt sopra 1,5 sarebbe stato il forte aumento dei  contagi registrati tra il 12 e il 18 ottobre. L’indice Rt illustra la potenzialità di trasmissione di un virus ed è per questo che risulta strettamente legato a un eventuale lockdown. Un valore Rt che si attesta a 1 indica che in media una persona affetta da coronavirus può contagiare un altra. Ma adesso stando ai dati attuali siamo in netta diminuzione e cala notevolmente la curva del contagio.  Siamo sicuri di non rischiare per questo shopping natalizio? E le cene delle festività? C è chi dice che  nonostante le restrizioni le feste sono sacre e nessuno lascerà soli parenti ed amici, e c è chi sostiene sarà una strage a gennaio. Cosa ci converrà fare? Sicuramente avere un senso di responsabilità individuale a prescindere da tutto. E ce lo ha consigliato anche il premier Conte nel suo ultimo DPCM emesso,

Fino a 3 settimane fa Conte diceva:“Pressione sul Ssn, necessarie misure più restrittive” – E’ stato lo stesso premier Giuseppe Conte a riferire, durante l’informativa alla Camera, che l’indice Rt inerente ai contagi aveva raggiunto la soglia critica di 1,5. “Il numero dei positivi è cresciuto in modo preoccupante ed è difficoltoso tracciare le catene di trasmissione, come sta avvenendo in molti Paesi europei. Il quadro epidemiologico sta determinando una pressione severa sul Ssn, con un incremento significativo delle persone ricoverate, sia in area medica che in terapia intensiva. Da tutto ciò, deriva la necessità di misure più restrittive”. Ora come ora la situazione è migliorata ma siamo lungimiranti e temiamo tutti un ritorno al picco verso la metà/fine gennaio .

Il monito di Speranza di fine novembre fu questo:

Sembra essere caduto nel vuoto il monito lanciato dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Servono “misure rigorose, robuste e serie per governare la curva e raffreddare la situazione epidemiologica, evitando di arrivare a “misure più drastiche”, aveva dichiarato. “Abbiamo un’impennata significativa – aveva aggiunto – e dobbiamo fare i primi interventi per iniziare a stringere e dare un segnale al Paese che stava cambiando qualcosa. Non possiamo avere l’obiettivo immediato di azzerare Rt, che il 23 ottobre era ad una media nazionale di 1.5, ma dobbiamo assolutamente abbassarlo perché non è sostenibile”.

Ad ogni modo non ci resta che aspettare e avere ancor di più grande attenzione e prudenza soprattuttoin queste feste vicine.