L’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale A.L.I.Ce Italia Onlus dedica il mese di Aprile alla prevenzione di quest’evento cerebrovascolare che colpisce, indipendentemente da sesso ed età, circa una persona ogni 6 secondi.
Solo in Italia ogni anno si registrano oltre 200mila casi, e attualmente risultano essere circa 930mila le persone costrette a vivere con le invalidanti conseguenze dell’Ictus Cerebrale. Eppure tali conseguenze potrebbero essere non soltanto ridotte, ma addirittura evitate se solo i pazienti potessero godere di un tempestivo intervento nelle primissime ore dal manifestarsi dei sintomi. Ad oggi ciò non è sempre possibile, in quanto nella maggior parte delle regioni italiane il personale del 118 è obbligato a trasportare tutti i pazienti, e di conseguenza anche quelli che presentano sintomi di Ictus, al Pronto Soccorso più vicino, indipendentemente dal fatto che quest’ultimo sia dotato o meno della cosiddetta Stroke Unit, Unità di Emergenza Ictus. Sfortunatamente le Stroke Unit, che stando alle stime del Ministero della Salute dovrebbero essere tra le 300 e le 350, sono invece appena 160 e concentrate principalmente al Nord Italia.
Una preoccupante stima, mostra che al Sud Italia i decessi dovuti all’insorgenza di Ictus risultano essere più numerosi di quelli causati da Infarto del miocardio. Essendo possibile ridurre o azzerare le conseguenze dell’Ictus attraverso un intervento tempestivo, sarebbe opportuno che tutte le regioni istituissero, come accade in Liguria e Lombardia, uno specifico protocollo di emergenza chiamato “Codice Ictus”. Il suddetto va ad aggiungersi ai già noti codici bianco, verde, giallo e rosso in uso nei Pronto Soccorso e rappresenta una sorta di corsia preferenziale capace di far recuperare minuti estremamente preziosi al paziente affetto da Ictus.