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domenica, 24 Settembre 2023

Approvato il Decreto Lavoro

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Antonio Luca Russo
Antonio Luca Russohttps://www.21secolo.news
Studente di Giurisprudenza presso l’Università “Federico II” di Napoli, fin da piccolo appassionato di attualità, scienze, polita ed esteri. Tra un manuale di diritto e l’altro, adora espandere i propri orizzonti con viaggi e letture. Crede fermamente nei princìpi espressi nella nostra Costituzione e nel ruolo fondamentale della Giustizia nella nostra società.

E’ arrivato il via libera definitivo dell’Aula della Camera, in terza lettura, al Decreto lavoro: con 279 voti favorevoli e 143 contrari, è stata approvata la fiducia posta dal Governo sul decreto legge.  Il provvedimento sarà sottoposto entro domani al voto definitivo per poi diventare legge dopo la pubblicazione in gazzetta ufficiale. La giornata di lavori è iniziata stamattina con un lunghissimo dibattito sugli ordini del giorno. Diverse le novità introdotte. Vediamo in dettaglio i tratti salienti:

Il contratto a termine non può avere una durata superiore a 36 mesi, comprensiva di eventuali proroghe, per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione. Il numero complessivo di contratti a tempo determinato stipulati da ciascun datore di lavoro non può eccedere il limite del 20% del numero dei lavoratori a tempo indeterminato. Introdotte sanzioni amministrative per le aziende che violano il limite del 20% di contratti a termine sul complesso dei dipendenti. Viene inoltre prevista esplicitamente l’adozione in via sperimentale del contratto a protezione crescente.

Il diritto di precedenza all’assunzione del lavoratore che ha svolto attività a tempo determinato per almeno 6 mesi, deve essere espressamente richiamato dall’azienda nel testo che avvia il contratto di lavoro. Per le lavoratrici il congedo di maternità intervenuto nell’esecuzione di un contratto a termine presso la stessa azienda, concorre a determinare il periodo di attività lavorativa utile a conseguire il diritto di precedenza all’assunzione.

Il contratto di apprendistato contiene, in forma sintetica, il piano formativo individuale definito anche sulla base di moduli e formulari stabiliti dalla contrattazione collettiva o dagli enti bilaterali. Al lavoratore è riconosciuta una retribuzione che tenga conto delle ore di lavoro effettivamente prestate.

Dentro e fuori l’aula le opposizioni hanno protestato vivamente contro il testo del governo Renzi, sostenendo che le misure introdotte non faranno altro che dare un’ulteriore spinta alla precarietà. In particolare gli onorevoli del MoVimento 5 Stelle hanno indossato magliette con la scritta “schiavi mai” e si sono ammanettati tra di loro.

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