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Apollo e Dafne: un mito che attraversa tutte le epoche

Apollo e Dafne sono due personaggi della mitologia greca che hanno ispirato artisti e poeti di ogni tempo. La loro è la storia di un amore non corrisposto, tanto intenso quanto struggente. Il mito è stato tramandato prima in forma orale e, successivamente, in forma scritta.

La loro storia è narrata ne “Le Metamorfosi” di Publio Ovidio Nasone, poeta latino vissuto nel primo secolo d. C. Nel mito, per sfuggire all’amore di Apollo, Dafne si trasforma in una pianta di alloro.

Il mito di Apollo e Dafne

Esistono svariate versioni di questo mito, che però condividono gli elementi principali. Dafne, il cui significato in greco è “lauro”, è una ninfa di rara bellezza appartenente al gruppo delle Naidi, protettrici dei fiumi. Nato dalla relazione tra Zeus e Latona, Apollo è tra le divinità più importanti e rispettate, dio del sole e protettore di tutte le arti. Di Dafne sappiamo meno, secondo alcune versioni del mito sarebbe figlia del fiume Peneo e della madre terra, Gea.

Il mito parte con la diatriba tra Apollo e Cupido, dio dell’amore. Apollo aveva sconfitto un pericoloso serpente, Pitone, tale vittoria aveva innescato l’invidia di Cupido. Quest’ultimo, per vendicarsi, decise di scoccare due frecce: quella dell’amore, con la quale colpì Apollo e quella dell’odio, che indirizzò verso la ninfa Dafne. Secondo alcune versioni Dafne era corteggiata anche da un mortale, Leucippo, figlio del re dell’Elide.

Nel tentativo di spiare Dafne durante il bagno, Leucippo si vestì da donna, ma fu smascherato e ucciso dalle altre Naidi. Liberatosi dell’odiato rivale, Apollo dichiarò il suo amore a Dafne, che lo respinse.

La ninfa innamorata della sua libertà non voleva piegarsi ai voleri del dio, che prese a rincorrerla. Esasperata dalla lunga corsa e dalle attenzioni indesiderate di Apollo, Dafne implorò la madre terra, Gea, di aiutarla. Fu così che quest’ultima esaudì le sue richieste e la trasformò in una pianta di alloro. Distrutto dal dolore, Apollo dichiarò l’alloro sua pianta sacra e ne realizzò una corona da portare sul capo.

Le interpretazioni del mito

Al mito di Apollo e Dafne sono state date molteplici interpretazioni. Tra le tante, il rincorrersi dei due viene inteso come una lotta perenne tra castità (Dafne) e pulsione sessuale (Apollo). La metamorfosi è l’unica via che consente alla ninfa di restare illibata.

Le opere d’arte: da Bernini a Giorgione

Questo mito ha ispirato artisti del calibro di Gian Lorenzo Bernini, che hanno dato vita ad opere d’arte di enorme rilievo. Nello specifico Bernini è autore di una scultura che mostra i due protagonisti, conservata alla Galleria Borghese a Roma.

Anche pittori come Giorgione, il Pollaiolo e Tiepolo hanno dato vita a quadri che ritraggono i due.

Alcuni critici d’arte hanno rivisto ne Il bacio di Klimt il momento che precede la trasformazione di Dafne in albero, ovvero l’istante in cui il dio posa le sue labbra sulla ninfa.

La storia di un sentimento dirompente, irrefrenabile e struggente, provato da Apollo che vive il disinteresse di Dafne come una vera e propria maledizione, alla quale però non si arrende. Un mito greco che per i temi trattati si dimostra attuale e che mostra la potenza incontenibile di quel sentimento chiamato amore.