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Anselmo Campa, ucciso a martellate: un’auto tra i moventi dell’omicidio

Anselmo Campa, imprenditore trovato morto in una pozza di sangue il 20 aprile, non è morto per una tentata rapina. Il 22enne, ex fidanzato della figlia, Hamedi El Makkaoui – conosciuto come Luca Makka – ha confessato di averlo ucciso con un martello dopo un lungo interrogatorio. Il reo confesso ha condotto le forze dell’ordine all’arma del delitto, nascosta sulle sponde del fiume Oglio.

Omicidio di Anselmo Campa: tra i moventi, un’automobile contesa

Il ragazzo di 22 anni avrebbe ucciso l’imprenditore e padre della ex compagna per un’automobile. Non è da escludere, però, che l’assassinio nasconda anche ulteriori retroscena.

Secondo il racconto del giovane, l’imprenditore aveva regalato alla figlia 21enne una Renault Clio rossa prima che lei conoscesse Hamedi. L’auto, dopo l’inizio della relazione, veniva spesso utilizzata anche da lui, tanto che dopo la fine della storia era rimasta nelle sue mani.

Anselmo Campa aveva deciso di riappropriarsi dell’auto: l’aveva infatti già messa in vendita e aveva trovato un possibile acquirente. I due avevano appuntamento per le trattative di vendita martedì.

Quel giorno, però, l’imprenditore non raggiungerà mai l’acquirente: proprio il 20 aprile, infatti, è stato ucciso a martellate nella sua abitazione a Grumello. È stato raggiunto da Hamedi e dopo un’accesa discussione è stato colpito mortalmente alla testa.

 

Anna Borriello
Anna Borriello
Scrivo per confrontarmi col mondo senza ipocrisie e per riflettere sul rapporto irriducibile che ci lega ad esso.