martedì 16 Aprile, 2024
20.8 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

spot_img

Anonymous, il gruppo si impegna per il sociale

#RevengeGram, la nuova campagna del gruppo di hacker Anonymous per sconfiggere il fenomeno del cosiddetto “revenge porn”, nonché della pedopornografia.

Non è la prima volta che il gruppo decide di impegnarsi per questioni sociali.

La loro campagna nasce dall’ennesimo scandalo scoppiato al riguardo negli ultimi giorni.

Da anni esiste un archivio contenente migliaia di unità di memoria sature di immagini, video, materiale a sfondo sessuale riconducibile a minorenni o prodotto in maniera illegale. Molte sono le ragazze riprese senza il loro consenso, molte quelle inconsapevoli di ciò che stia avvenendo, molte altre tradite da una fiducia eccessiva nei confronti dei partner, che non hanno indugiato prima di condividere materiale prodotto in intimità, spesso dalle ragazze stesse, pugnalandole alle spalle.

Nel settembre del 2016, Sandra Savino propose un disegno di legge che mirava a introdurre l’art. 612-ter del codice penale, “concernente il reato di diffusione di immagini e video sessualmente espliciti”.

L’iniziativa parte però da Simon Baraldi, un giovane studente universitario, il quale aveva presentato, nella XVIII legislatura, una petizione popolare al Senato della Repubblica contenente la richiesta di introduzione del reato di Revenge porn nel codice penale italiano, nonché il gratuito patrocinio per tutte le vittime di tale reato.

La legge viene approvata solo il 16 luglio 2019 dal Senato italiano, con 197 voti favorevoli, 47 astensioni e nessun contrario.

La legge 19 luglio 2019, n. 69, introduce nuove disposizioni riguardo la tutela contro la violenza domestica e di genere, delineando sanzioni specifiche.

Il miglioramento delineato riguarda l’introduzione di pena per chiunque realizzi, sottragga, invii, consegni, ceda, pubblichi o diffonda immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone coinvolte, pari a reclusione da uno a sei anni e multa da euro 5.000 a euro 15.000.

La stessa pena è estesa anche a tutti coloro i quali, avendo ricevuto o acquisito le immagini i video o il materiale, li invii, consegni, ceda, pubblichi o diffonda senza il consenso delle persone coinvolte al fine di recare loro danno.

Sono presenti nella legge anche degli aumenti di pena, attuabili in particolari situazioni:

  • se i fatti sono commessi dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa ovvero se i fatti sono commessi attraverso strumenti informatici o telematici.
  • se i fatti sono commessi in danno di persona in condizione di inferiorità fisica o psichica o in danno di una donna in stato di gravidanza.

Ma in che modo gli hacker di Anonymous italia possono agire?

Non potendo difendere le vittime, la loro intenzione è allora quella di vendicarle, identificando tutte le persone che commettono questi reati.

Come hanno dichiarato tramite un video, nel quale gli hacker di Anonymous Italia hanno  inserito delle immagini tratte dal celebre film “V per Vendetta”, il gruppo di hacker si è prefissato l’obiettivo di identificare le persone facenti parte dei gruppi vettore di materiale pedopornografico, o dove si inneggi allo stupro e l’invio di foto e video personali senza il consenso delle persone in essi ritratte.

Anonymous italia, le dichiarazioni

“Salve a tutti, abitanti del pianeta siamo il gruppo Anonymous Italia e comunichiamo per mettervi a conoscenza di una nuova operazione. Il nostro team negli ultimi giorni ha constatato che su Telegram esistono gruppi, persone e canali che condividono materiale pornografico, pubblicando contenuti che mettono a serio rischio bambini innocenti e le loro famiglie. In aggiunta a questi materiali a circolare per le centinaia di chat di gruppo ci sono tutti quei contenuti definiti ‘revenge porn’ che mettono pubblicamente alla gogna persone, per la maggior parte donne e ragazze che hanno condiviso le proprie foto intime fidandosi del destinatario. Per questo abbiamo deciso di lanciare l’operazione #RevengeGram con lo scopo di contrastare questi infami criminali che, nascondendosi dietro l’anonimato di internet, si fanno beffe della società fregandosi delle possibili conseguenze che le loro azioni hanno sulle vittime. Quando i malvagi tramano è tempo per i buoni di allearsi. Nessuno di noi può rimanere fermo a guardare impassibile. Se non possiamo difendere le vittime, state pur certi che le vendicheremo. È giunto quindi il momento di agire e dare una bella lezione a questi infami che quotidianamente si scambiano fotografie e video di minorenni come se fossero le figurine di un album da collezionare, facendosi vanto delle loro opere come se fossero imprese epiche. È necessario agire affinché si fermi una volta per tutte lo scambio di contenuti privati e intimi condivisi senza il consenso del proprietario. Affinché l’obiettivo dell’operazione sia raggiunto, però, abbiamo bisogno della collaborazione di tutti voi. È importante istituire un unico fronte di battaglia contro questi individui, pertanto vi chiediamo di segnalarci tramite i nostri canali ufficiali nomi e gruppi che, su Telegram o tramite il web, svolgono attività sospette. Solamente grazie al vostro aiuto potremo sfruttare a pieno i nostri strumenti riuscendo così a estrapolare i nomi e i cognomi associati agli account dei criminali. Mostrateci che non siamo soli in questa lotta. Unitevi a noi e insieme saremo inarrestabili, uniti da un ideale comune potremo mettere la parola fine a questi crimini ignobili contro vittime che non hanno nemmeno la capacità di difendersi. E in quanto a voi nascosti nell’ombra, che vi fate scudo di un monitor e vi sentite al sicuro protetti dall’anonimato stiamo venendo a prendervi”, questo è quanto affermano gli hacker di Anonymous. 

Emanuele Marino
Emanuele Marino
Giornalista pubblicista, nonché studente universitario iscritto alla facoltà di Lettere Moderne presso l'Università degli studi di Napoli Federico II