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Parla il fratello di Anna Borsa: “Ho perso il mio angelo”

Anna Borsa è stata uccisa dal suo ex compagno Alfredo Erra. L’uomo da quando era terminata la relazione non aveva mai smesso di tormentarla. Il dramma si è consumato martedì, Erra l’ha avvicinata con una scusa e ha aperto il fuoco, colpendola al volto. Stamattina alle 11 si sono tenuti i funerali, celebrati nella chiesa Maria Santissima del Rosario a Pompei, dove risiede la famiglia della giovane.

Omicidio Anna Borsa, parla il fratello

Il fratello di Anna, Vincenzo Borsa, nelle scorse ore si è raccontato in una toccante intervista a Il Meridiano. 

Vivo solo per i miei genitori e per dargli la forza di cui hanno bisogno. Vado avanti per loro e onestamente non so come ci stiano riuscendo. La mia pace non esiste più perché ho perso il mio angelo, il mio punto di riferimento – dice l’uomo – . Non so quanto reggerò ancora in questo stato, ma non mollo: ora devo pensare solo a proteggere mia mamma e mio padre. Per la persona che ha ammazzato mia sorella, il mio angelo più bello, non esiste né pace né perdono. Spero che paghi tutto quello che deve pagare. La giustizia deve fare il suo lavoro in maniera seria. Anna era una persona buona, pronta a spendersi per tutti ed è lei che ha pagato“.

Ha poi parlato del rapporto tra la sorella e Alfredo Erra:

“Si sono lasciati a luglio scorso e per tre mesi ha fatto perdere le sue tracce. Poi è tornato alla carica tormentando mia sorella. Io, dal canto mio le ho detto tante volte di andare dai carabinieri ma lei si rifiutava perché aveva paura delle conseguenze per lui. A me diceva di non affrontarlo faccia a faccia, come avrei voluto, ripetendomi: ‘Tu sei un bravo ragazzo amato da tutti e queste cose non le devi fare’. In questo modo proteggeva me e proteggeva lui. Quattro giorni fa ha provato a sporgere denuncia ma non ce l’ha fatta”. 

Ha sottolineato l’inefficacia delle procedure per le donne perseguitate dagli ex compagni:

“La verità è che non siamo stati aiutati: quando mia madre ha segnalato quello che stava accadendo le è stato risposto che doveva presentarsi mia sorella. Nessuno ha protetto né tutelato Anna. Mia madre mi ripete di continuo: ‘Chi può riportarla indietro ora?’. Possibile che nessuno abbia mai fatto uno più uno vedendo ciò che scriveva quella persona sui social? Nessuno sapeva nulla, ma stranamente dopo l’accaduto tutti hanno analizzato e spulciato i messaggi scritti su Facebook”