25.3 C
Napoli
sabato, 3 Giugno 2023

Ancora allarme per il sito archeologico di Pompei

Da non perdere

Ilario Canonico
Ilario Canonico
Collaboratore XXI Secolo. Dopo la laurea in sociologia all'Università di Napoli Federico II, si appassiona ai temi delle dinamiche organizzative e dei mercati globali, continuando così i suoi studi nel campo della comunicazione strategica e d’impresa. Da sempre grande viaggiatore, curioso esploratore del sottobosco cinematografico e musicale, lettore accanito.

Gli scavi archeologici di Pompei balzano nuovamente al centro delle polemiche e del dibattito pubblico campano. Questa volta si parla dell’usura di alcune aree della città antica, che sarebbero provocate dai centinaia di turisti che ogni giorno si recano a Pompei per visitare gli scavi. In particolare, sarebbero i crocieristi i principali bersagli di questo attacco ai monumenti e si esprime chiaramente Adele Lagi, uno dei funzionari del Ministero per i beni culturali: I crocieristi consumano gli scavi di Pompei. Il gradino di ingresso del Tempio di Apollo, in particolare, è stato rovinato dai flussi di turisti che a milioni si riversano nel sito archeologico”.

Nel corso di uno dei convegni organizzati dall’associazione “I Love Pompei”, Lagi si esprime direttamente e senza mezzi termini. Propone poi anche un’alternativa che genera immediatamente polemiche tra gli addetti ai lavori e non, l’alternativa sarebbe quella di creare una piattaforma sui social network che sia indirizzata direttamente ai visitatori e inviti questi ultimi a recarsi anche verso altri siti archeologici di grande importanza del territorio campano. Il problema principale per Lagi, sarebbe quello che i crocieristi hanno poco tempo per effettuare la visita, per tale motivo questi ultimi si recano sempre negli stessi punti di interesse provocando l’usura di molte strutture. Per quest’ ultimo problema, allo stesso modo potrebbe essere utile la piattaforma ideata da Lagi, su di essa verranno proposti anche altri itinerari meno battuti degli scavi di Pompei, cosi da evitare che i visitatori si rechino sempre nelle stesse aree. Il sito archeologico di Pompei conta circa 300mila visitatori l’anno, ma alcune aree del sito sono visitate pochissimo rispetto al totale delle presenze. Questo accade per Lagi perché non c’è un punto di raccolta che possa orientare i turisti nella visita agli scavi. La piattaforma virtuale che dovrebbe partire dal prossimo aprile, dovrebbe avere proprio questi compiti.

Ovviamente le parole e le idee di Adele Lagi non sono state accolte senza polemiche. La risposta più decisa arriva da, Ettore Cucari della Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo (Fiavet). Cucari dice che non ha senso cercare di limitare le visite agli scavi, o meglio non si può mettere a disposizione per i visitatori un sito archeologico come quello di Pompei e poi invitare gli stessi a recarsi altrove o a compiere percorsi alternativi. Per Cucari il fatto che il sito registri tutto questo successo, perché piace molto ai visitatori, non è di certo un male ma anzi un fatto positivo. Ingiustificato poi, per l’uomo l’attacco indirizzato ai crocieristi, non unici responsabili dell’attuale situazione.

image_pdfimage_print

Ultimi articoli