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Amnesty International: le autorità polacche devono proteggere le comunità Lgbt

Amnesty International in un recente rapporto accusa le autorità polacche di portare avanti una narrazione d’odio e stigmatizzante nei confronti delle persone Lgbti.

Il rapporto di Amnesty International, intitolato “Ci trattano come criminali”, è una vera e propria denuncia nei confronti delle autorità polacche. Infatti, si narra di come le persone Lgbti e quelle loro alleate durante le proteste in strada contro gli attacchi ai loro diritti, non trovino protezione dagli attacchi fisici e verbali da parte di contromanifestanti omofobi.

La risposta di Amnesty International Polonia

“Le autorità polacche non solo sono responsabili di una diffusa narrazione d’odio contro le persone Lgbti ma vengono anche meno al dovere di proteggere queste comunità dalla violenza e dalla discriminazione che seguono alle loro parole e alle loro azioni”, dichiara Anna Błaszczak-Banasiak, direttrice di Amnesty International Polonia.

“Limitazioni, requisiti e dure sanzioni illegali imposte nei confronti delle persone Lgbti e di quelle loro alleate stanno riducendo lo spazio per il libero esercizio dei loro diritti umani e creando un’atmosfera di paura. Coloro che, con coraggio, protestano sono prese di mira dalle forze di polizia o non vengono protette dagli attacchi di contromanifestanti, in uno stato in cui questi attacchi non sono neanche considerati, dal punto di vista della legge, crimini d’odio”, ha aggiunto Błaszczak-Banasiak.

Il rapporto

Stando al rapporto di Amnesty International, le autoritàpolacche si sono intenzionalmente armate di requisiti onerosi e complessi per vietare, limitare o disperdere in modo arbitrario e discriminatorio le proteste della comunità Lgbti, questo negli ultimi cinque anni.

Dopo il 2019 la situazione per le comunità Lgbti è nettamente peggiorata. Vi è un aumento della narrazione ostile e stigmatizzante, che ha come protagonisti anche rappresentanti delle cariche di governo. Tale situazione ha portato alla creazione di Lgbti-free zone”. Cosa gravissima, secondo il rapporto, in quanto questi provvedimenti alimentano un’atmosfera di ostilità nei confronti delle persone Lgbti.

A Bialystok, Gniezno and Lublino pacifici “manifestanti per l’uguaglianza” non hanno trovato  mai garantito la protezione adeguata dai contromanifestanti. In alcuni casi, durante queste manifestazioni, le forze di polizia hanno usato una forza eccessiva nei confronti delle persone Lgbt e di quelle loro alleate.

Il rapporto sottolinea come la situazione sia particolarmente pericolosa per coloro che agiscono in favore dei diritti delle persone Lgbt e si oppongono pubblicamente all’omofobia, alla bifobia e alla transfobia di sistema, le quali vanno incontro a varie forme di rappresaglia, comprese le indagini penali.