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Amministrative a Napoli: intervista al cons. Carmine Sgambati

Il 2021 sarà anno elettorale per il capoluogo campano. In primavera ci saranno infatti le elezioni amministrative, i cittadini napoletani sono chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco e di conseguenza i membri della nuova giunta comunale.

Le forze politiche sono già da mesi all’opera per stabilire programmi, candidati, sancire alleanze e dissociarsi da persone e personalità politiche che, secondo la loro visione, si discostano dal proprio ideale politico.

Ognuno, a suo modo e secondo le proprie idee, è a lavoro per gli interessi della città.

Sul tema delle prossime elezioni e non solo, abbiamo raggiunto ed intervistato, il  consigliere Carmine Sgambati per Italia Viva.

Come Italia Viva pensa di presentarsi alle prossime amministrative?

«Italia viva sarà’  la vera novità delle prossime amministrative, con una propria lista, e  visto l’esordio in Campania siamo molto fiduciosi di ripetere l’exploit avuto con le Regionali. Ad una cena con Renzi  scommettemmo di avere un risultato superiore alla Toscana.

E abbiamo vinto la scommessa, eleggendo 4 consiglieri regionali. Siamo la vera forza riformista contro il becero populismo».

 Ci saranno alleanze con altre forze politiche?

«Certamente saremo in una coalizione di centro sinistra ed insieme a liste civiche. Il successo delle Regionali ha comunque tracciato una  strada maestra, che va perseguita».

Ci sono già’ nomi su cui convergere?

«Noi abbiamo proposto al tavolo del centro sinistra le primarie, d’altronde non conosco metodo più’ democratico per scegliere il candidato Sindaco migliore».

Quali sono le tematiche più’ importanti per il governo della città che saranno al centro della campagna elettorale delle prossime amministrative?

«Nel paradigma di sviluppo di una comunità’ amministrata LAVORO; SICUREZZA ; SCUOLA; CASA sono argomenti imprescindibili».

Lasciamo per un momento il tema delle prossime elezioni amministrative ed occupiamoci di  quelle che sono al momento le questioni all’ordine del giorno.

Nell’ultimo Consiglio Metropolitano lei ha presentato una mozione su un eventuale concorso in Polizia Metropolitana , ci spieghi un po’ nel dettaglio in cosa consiste.

«Comincio con una sintesi della mozione da me presentata al fine di chiarire meglio la questione. L’attuale emergenza Covid-2019 ha dimostrato che occorre necessariamente potenziare, anche numericamente, il Corpo di Polizia Metropolitano, la cui operatività si estende all’intero territorio provinciale, ed è spendibile per sopperire a puntuali esigenze o a locali carenze.

 Nel  2019,  era inizialmente previsto un concorso per 150 unita’ , di questa eventualità parlarono con entusiasmo i giornali, non solo quelli locali, poi però questa bella iniziativa divenne una procedura di mobilità  x 20 unità».

Cosa si intende per mobilità e quali furono i motivi che hanno portata a questa decisione?

«Come ho ricordato in consiglio Metropolitano, mobilità vuol dire faccio richiesta di una cosa che mi serve, pubblico la richiesta sulla gazzetta ufficiale della repubblica Italiana ed aspetto , se mi rispondono poche persone o comunque in numero non sufficiente a quello richiesto in automatico faccio un concorso per le restanti unità.

Quanto al perché ancora oggi non è chiaro, parlare di   “Problematiche afferenti le procedure…” è un modo della politica per rispondere, che a mio avviso è inaccettabile».

La richiesta, dunque è quella di bandire un concorso il prima possibile?

«Assolutamente, ritengo che ce ne sia bisogno, non solo per agevolare il lavoro del corpo di Polizia Metropolitana ma anche e soprattutto per garantire quelle LEGALITA’ E SICUREZZA al territorio. Senza contare che in questo modo si garantirebbero posti di lavoro, un’altra priorità del nostro territorio».

Restando su tematiche di attualità, la città di Napoli ha vissuto un lutto molto significativo, la Morte di Diego Armando Maradona ha scosso un po’ tutti, indipendentemente dalla fede calcistica. La decisione di Intitolare lo stadio San Paolo a Maradona, per quanto condivisa, ha creato ugualmente tensione in consiglio. Cosa è successo?

«La decisione di intitolare lo Stadio a Maradona è arrivata con delibera di Giunta e non di Consiglio. Questo vuol dire che il Consiglio eletto dai Napoletani, viene bistrattato e vilipeso da una giunta sorda e assolutista, che preferisce la prevaricazione al dialogo, che pratica l’intolleranza ed evita il confronto. Avevamo, come Commissione Sport, chiesto che la delibera di intitolazione avesse un voto unanime in Consiglio, affinché rappresentasse la volontà popolare, affinché  fosse sigillo tra Diego il suo Popolo.

La decisione di bypassare il Consiglio va anche contro tutti quelli che erano i valori dello stesso Diego, che ha amato e difeso un popolo e i suoi valori più profondi. Un Diego che in questo modo è stato strumentalizzato per scopi politici e non popolari e di sentimento.

Questo è, per me, un atteggiamento poco incline a quella collaborazione e a quel dialogo che a gran voce viene richiesto».

Torniamo a temi elettorali. Cosa ne pensa della possibile candidatura del Sindaco De Magistris come Presidente di Regione in Calabria?

«E’ un’ opportunità da non tralasciare , un salvacondotto per restare nell’agone politico ma molto complesso.

Il mio pensiero però non è legato alla candidatura, che può’ essere anche una legittima aspirazione, ma vorrei capire, il  sindaco, che solo qualche giorno fa insieme ai suoi sodali elemosinava interlocuzioni per approvare il bilancio, scagliando invettive arroganti e offensive verso chi quel bilancio non voleva votarlo, dichiarando che  la città ha bisogno di una amministrazione, e che non si può far cadere il governo della città…adesso spiega le ali verso la Calabria, …. ».