Domenica 2 novembre a Copenhagen è stato reso noto il Rapporto del Gruppo Intergovernativo di Esperti dell’Onu sui Cambiamenti Climatici, l’IPCC, UN’s Intergovernmental Panel on Climate Change. Nessuna buona notizia, come c’era da aspettarsi. Il rapporto va anche oltre, definendo la situazione attuale una vera e propria catastrofe. Frutto di tre anni di lavoro di migliaia di scienziati, il rapporto è stato considerato l’analisi più accurata sul riscaldamento globale mai elaborata dal 2007 ad oggi. Il testo, inoltre, affronta in maniera precisa e sistematica tutte le misure atte a contrastare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici.
Le emissioni di gas serra, è questa forse la notizia più sconcertante, tra le prime cause responsabili del surriscaldamento globale, non solo non sono diminuite negli ultimi anni, ma hanno raggiunto livelli record, i più alti degli ultimi 800 anni. Il mondo, dunque, e i leder politici in particolare, sono stati sordi ai tanti allarmi lanciati dagli scienziati, ed ora l’umanità intera ne paga le conseguenze. Il rapporto è chiaro: il riscaldamento globale, l’innalzamento dei mari, le ondate di calore, i fenomeni meteorologici estremi, a cui purtroppo ci stiamo abituando, sono stati causati dall’uomo e dalla sua azione scellerata. Si calcola che la temperatura della terra e degli oceani abbia acquistato quasi un grado centigrado dal 1980 ad oggi. L’aumento delle temperature avrà conseguenze disastrose sulla produzione alimentare, il che aumenterà il rischio di guerre.
Che cosa possiamo fare? Innanzitutto tagliare le emissioni di Co2, ridurle dal 40 al 70% entro il 2050 e portarle a zero entro la fine di questo secolo. Le emissioni dei gas serra, a detta degli scienziati del IPCC, possono essere eliminate, e le misure da adottare per contenerne gli effetti dannosi sul clima sono perfettamente realizzabili ed economicamente sostenibili. Investire nell’energia rinnovabile, ma anche attuare un cambiamento drastico di abitudini, potrà servire a salvare il nostro pianeta. Ad esempio, limitare il consumo di carne, alimento la cui produzione incide sensibilmente sull’ambiente.
Il professor Stern, della London School of Economics, autore di autorevoli studi sul clima, ha dichiarato al The Guardian che: “Qualsiasi ritardo nell’affrontare il problema dei cambiamenti climatici sarà pericoloso per il mondo e profondamente irrazionale”.