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Alberto Sordi: l’artista nasce il 15 giugno 1920 a Trastevere

Alberto Sordi, come ricorda una targa a Trastevere, nacque il 15 giugno 1920 in un palazzo che adesso non esiste più, perché abbattuto quando l’artista aveva dieci anni, per costruirvi la sede delle Sacre Congregazioni in pieno stile fascista. Sordi si prese la sua rivincita quando, raggiunto il successo, comprò la villa posta all’interno del parco archeologico delle Terme di Caracalla fatta costruire dal segretario particolare di Mussolini. Fu in questa casa che Alberto Sordi morì nel 2003, a seguito di un tumore ai polmoni che lo colpì nel 2001.

Sin da bambino, Alberto Sordi, più che al canto, fu attratto dal mondo del varietà. Egli fece di tutto per esibirsi sui palcoscenici dell’arte leggera. Lavorò da presentatore a intrattenitore, comico, ballerino e cantante.

La sua voce inconfondibile fu notata dai selezionatori della Metro Goldwyn Mayer che cercavano doppiatori per il cinema.

Più di cento le pellicole lo videro protagonista. Egli interpretò l’italiano medio, mettendo in luce i suoi mille difetti ma anche la sua straordinaria umanità.

Per questo Sordi, negli anni, si è consolidato come icona del cinema, nella rappresentazione del genere umano nei suoi mille difetti e pregi: gli esseri umani zelanti, che ben conoscono l’arte di arrangiarsi, italiani mammoni, ma anche eroi, nostalgici, tradizionalisti. Così come italiani burloni e depositari di quelle grandi verità che hanno fatto e fanno la storia, come ne Il Marchese del Grillo, con la sua leggendaria “io so’ io e voi non siete un cazzo!”.

Durante la sua carriera Alberto Sordi ha interpretato molti personaggi, eppure non ha mai davvero mostrato il suo volto. Non si conoscono notizie della sua vita privata, a parte la relazione iniziata nel 1942 e durata nove anni con la collega Andreina Pagnani.

Egli parlando del matrimonio con il suo solito sarcasmo amava ripetere: “Non mi sposo perché non mi piace avere della gente estranea in casa”.

Eppure, il suo amico Pippo Baudo ha confessato che Alberto Sordi ebbe molti rimpianti per non essersi sposato. Nel periodo della malattia si sentiva irrealizzato nella sua vita più intima e per inseguire il successo era rimasto senza affetti veri.

Tra le sue grandi passioni c’erano la Nutella e il Campari Soda, tra i suoi rimpianti, oltre alla moglie mancata, il Premio Oscar mai ricevuto.