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Alberto Caracciolo e la filosofia della religione

Il 4 ottobre 1990 morì il filosofo Alberto Caracciolo, aveva 72 anni.

Egli fornì una nuova concezione della filosofia della religione e una reinterpretazione della vita umana legata al concetto di nichilismo.

Alberto Caracciolo: vita

Nasce il 22 gennaio del 1918 a San Pietro in Morubio (Verona). Egli perse la madre quando aveva appena tre anni, crebbe con il padre medico che gli insegnò alcuni importanti valori morali come la rettitudine e la generosità.

Alberto Caracciolo frequentò il liceo a Verona e poi si trasferì a Pavia per gli studi universitari. In questo periodo conobbe Teresio Olivelli con il quale collaborò alla stesura de I Quaderni del Ribelle. Successivamente Alberto Caracciolo scrisse una biografia dell’amico Olivelli.

A 22 anni iniziò la carriera da insegnante di italiano e latino al liceo. Nel 1951 iniziò a insegnare Estetica all’Università di Genova. Qui ottenne la prima cattedra in Italia di Filosofia e Religione.

Il pensiero di Alberto Caracciolo

Alberto Caracciolo, per quanto riguarda l’Estetica, partendo dalle riflessioni di Croce, Heidegger e Kant, arrivò a formulare un suo pensiero che affondava le proprie radici nella verità contenuta nel dominio del poetico.

In merito alla filosofia della religione, propose una visione nuova del liberalismo religioso.

Egli rivide la concezione di esistenza umana in base al nichilismo, fornendo così un’interpretazione del tutto nuova di quest’ultimo concetto.

Caracciolo si occupò anche dell’organizzazione di importanti eventi culturali.

Il pensiero di Caracciolo ha lasciato un segno indelebile nella storia della filosofia italiana della seconda metà del Novecento. Egli era un uomo schivo e riservato e dalle posizioni moderate, ma nonostante ciò si batté con vigore per difendere la libertà del pensiero e l’autonomia dell’insegnamento.

Tra le opere più importanti e significative di Caracciolo ricordiamo:  La religione come struttura e come modo autonomo della coscienzaReligione ed eticità. Studi di filosofia della religione; e Nulla religioso e imperativo dell’eterno, pubblicato nel 1991 dopo la sua morte.