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Alberi monumentali:cosa sono e perché vanno preservati

A cosa si fa riferimento quando si parla di Alberi monumentali?

Secondo la normativa italiana può essere definito monumentale un albero che costituisca un «raro esempio di maestosità e longevità, che mostri un particolare pregio naturalistico per rarità della specie o che costituisca un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario e delle tradizioni locali». Vengono presi in considerazione ​​sia esemplari appartenenti a specie autoctone, cioè quelle naturalmente presenti in una determinata area geografica, sia gli appartenenti a specie alloctone, non legati alla flora originaria ma cresciuti per l’intervento intenzionale o accidentale delle persone.

Attualmente in Italia sono conosciuti 3.662 alberi monumentali.

La Sardegna è la regione con più alberi monumentali (410), seguono il Friuli Venezia Giulia con 334 alberi e l’Abruzzo con 298. Se si osservano i dati provinciali, Udine è la provincia con il maggior numero di alberi monumentali, 244, mentre nelle province di Grosseto e Rimini ne sono stati segnalati soltanto 3.

Per poter conservare gli alberi monumentali e garantire la loro sopravvivenza il più a lungo possibile è necessario gestirli con molte accortezze.

Alberi monumentali : come preservarli

Le indicazioni del ministero dicono che bisogna: «accompagnarli delicatamente e con la massima attenzione nel loro naturale processo evolutivo», senza alterare forma e funzionalità dell’albero, ma anche dell’ambiente circostante.

Ma cosa vuol dire questo nel concreto?

Negli ambienti naturali questo risulta relativamente semplice basta “non intervenire”.

Questo perché la morte di un albero alla fine del suo ciclo di vita è un fatto normale. In ambienti antropizzati, come le città, la situazione è leggermente differente per questo sono necessarie molte attenzioni.

Come sempre quando c’è la mano dell’uomo le cose si complicano.

Molti di questi alberi, infatti, hanno raggiunto la loro monumentalità  grazie al l’intervento degli esseri umani. In altri casi è proprio l’intervento umano a costituire un pericolo.

Un pericolo rappresentato da potature errate, traumi al tronco, danni alle radici, conflitti con impianti tecnologici e pavimentazioni, interventi sbagliati di irrigazione e concimazione, diffusione di sostanze dannose, modifica del livello originario del terreno.

In altri casi più estremi è la scelta scellerata delle amministrazioni a mettere in pericolo questi alberi dall’età e l’aspetto sensazionale.