Caos totale ieri nel tardo pomeriggio alla stazione Dante della metropolitana Linea 1 di Napoli, quando, un uomo ha aggredito un vigilante e un operatore di stazione. Ad avere la peggio tra i due l’operatore di stazione, colpito alla testa da un martello. L’operatore è stato subito soccorso dagli operatori del 118. Sul posto poi sono arrivati i Carabinieri per fare tutte le verifiche necessarie alle indagini. L’aggressione nella stazione di Dante è solo uno degli ultimi terribili episodi di violenza che sembrano aumentare sempre di più nelle stazioni e sugli autobus della città metropolitana.
Aggressione nella stazione di Dante: incrementare la sicurezza
I sindacati hanno subito commentato la vicenda, chiedendo un incremento della sicurezza per la tutela dei viaggiatori e dei lavoratori. Solo tre anni fa, il 16 marzo 2018, dei ragazzi aggredivano ed uccidevano il vigilante Franco Della Corte mentre era in servizio presso la stazione di Scampia della medesima linea metropolitana. Fulvio Fasano, di Ugl Fna, ha detto: “Siamo sconcertati per quanto accaduto. Chiediamo maggiore sicurezza per i lavoratori. Non si può vivere in una situazione di crisi del genere dove raptus di violenza ingiustificati si scatenano contro persone che fanno il proprio dovere. Solidarietà al lavoratore ferito e a tutti i dipendenti coinvolti. Chiediamo maggiore attenzione da parte delle forze dell’ordine e della Prefettura perché questi casi non si verifichino più.”
Il raptus di un uomo apparentemente squilibrato
Le indagini sono ancora in corso. Dalle prime ricostruzioni, l’aggressore era entrato in stazione e all’ingresso dei tornelli si era imbattutto nei due uomini. Allora avrebbe iniziato ad aggredirli verbalmente, colpendo poi alle spalle l’operatore di stazione con una martellata alla testa. Nonostante l’intervento del vigilante, l’uomo è riuscito comunque a scappare. I motivi che avrebbero condotto l’aggressore al fatale gesto non sono ancora noti.
Aggressione nella stazione di Dante: un momento già delicato
Non si danno pace i sindacati, che lamentano episodi di violenza continui in un momento già problematico, quello che l’emergenza sanitaria sta generando. Marco Sansone del Coordinamento Regionale Usb Lavoro privato sostiene:“Come Unione Sindacale di Base abbiamo più volte chiesto all’Azienda, purtroppo inutilmente, di aumentare i presidi nelle stazioni e sugli autobus. Questo sia a tutela dell’obbligatorio distanziamento sociale, sia a garanzia della sicurezza ordinaria. Va ricordato infatti che in ANM ci sono oltre 400 lavoratori in cassa integrazione, dipendenti che potrebbero supportare il personale front line più esposto.”