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Addio Alfredo Di Stefano, bandiera Real

Lutto nel mondo del calcio. È scomparso Alfredo Di Stefano, la Saeta Rubia, da molti considerato come il miglior giocatore di tutti i tempi, con buona pace di Maradona e Pelé. Se n’è andato a 88 anni appena compiuti (aveva festeggiato venerdì scorso – ndr) e l’ha fatto rimanendo nei pressi di quella che è stata da sempre casa sua: il Santiago Bernabeu. Due giorni fa, mentre passeggiava davanti alla fabbrica dei sogni madrilena, è stato colpito da un infarto e trasportato d’urgenza all’ospedale Gregorio Maranon. I medici gli hanno indotto il coma sperando che si potesse riprendere. Ma il suo cuore non ha retto all’ennesima partita e ha chiesto così la definitiva sostituzione.

Di Stefano con la 'camiseta blanca'
Di Stefano con la ‘camiseta blanca’

Se ne va così una delle bandiere dei blancos di Madrid. Ma Don Alfredo, come lo chiamavano tutti, era molto di più. È stato uno dei pochi giocatori ad essere una leggenda ancor prima di ritirarsi. Un vero e proprio predestinato. Basti pensare che quando arrivò al Real Madrid nel 1953 aveva già in bacheca 2 campionati argentini conquistati con il River Plate e 3 campionati colombiani conquistati con il Millonarios di Bogotà. Nulla in confronto a quello che avrebbe vinto con le merengues. 8 campionati spagnoli, 5 coppe dei campioni, 1 Copa del Rey e 1 Coppa Intercontinentale. Il tutto condito da svariati titoli di capocannoniere in tutte le competizioni. Senza dimenticare, ovviamente, i due Palloni d’oro assegnatigli nel 1957 e 1959.

Leggenda in campo, leggenda dietro la scrivania. Dopo la sconfitta nella finale di Coppa dei Campioni contro l’Inter del Mago Herrera, si sfila per l’ultima volta la camiseta blanca del Real e si accasa per un paio di stagioni all’Espanyol. Si ritira e prova a ripetere, questa volta in panchina da allenatore, le grandezze che gli erano riuscite

Don Alfredo con Florentino Perez alla presentazione di Zidane
Don Alfredo con Florentino Perez alla presentazione di Zidane

sul terreno di gioco. I risultati però non sono all’altezza del personaggio, così nel 2000 viene nominato presidente onorario del Madrid. Insieme a Florentino Perez porta le merengues sul tetto di Spagna, poi su quello d’Europa e infine in cima al mondo.

Proprio Florentino Perez tra i più commossi nel giorno dell’ultimo saluto a Don Alfredo. “Il miglior giocatore di tutti i tempi ma anche un amico. E per questo potete immaginare come mi sento. Questo è un giorno che speravamo non arrivasse mai. Alfredo Di Stefano ha cambiato la storia del Real Madrid e la storia del calcio. È stato il migliore in tutto: nella forma di rivoluzionare il calcio e per aver portato al Madrid quei codici, quei valori che hanno reso unico questo club. Ci ha insegnato a non arrenderci mai e a dare tutto in campo. È stato unico, però parlava sempre dei compagni e della squadra. Diceva che senza di loro non avrebbe ottenuto nulla”.

Se ne va un grandissimo calciatore ed un altrettanto grandissimo uomo. Addio Don Alfredo. Addio Saeta Rubia.