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Addio a Lina Wertmüller – protagonista del cinema italiano

Addio ad una delle protagoniste più importanti e soprattutto più amate del cinema italiano: Lina Wertmüller.

La celebre regista, nata il 14 agosto del 1928 si è spenta questa notte a Roma, in Via Principessa Clotilde.

Protagonista indiscussa del cinema italiano, con film passati alla storia come “Mimì metallurgico ferito nell’onore”, “Film d’amore e d’anarchia” o “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”, Lina Wertmuller, nome d’arte di Felice Assunta Wertmüller von Elgg Spanol von Braueich ha sempre trionfato nei cuori di tutti.

Lina Wertmüller: donna e regista di classe

Una donna d’altri tempi, che con dedizione ed eleganza ha dato un contributo notevole al cinema italiano, con l’immancabile classe che la contraddistingueva.

In una recente intervista aveva affermato: “E’ il carattere che conta, poi tutto il resto”, e lei ne aveva tanto, soprattutto nell’ambito del cosiddetto “linguaggio cinematografico”, perfettamente malleato, dove riusciva a creare coesione e bellezza.

La celebre ed immancabile Lina Wertmüller è riuscita, proprio grazie al suo carattere forte e ricco di sfumature, con quell’ironia che la caratterizzava, a dare un senso al cinema italiano, firmando capolavori dall’indiscussa bellezza, oggi celebri e decantati in tutto il mondo.

Nel 1977 fu la prima donna regista ad essere candidata all’Oscar come miglior regista, per “Pasqualino Settebellezze”. 

Ricordiamo tra i vari successi, che sarebbe impossibile citare tutti in un’unica sede, nel 1992 la regia del capolavoro intitolato “Io speriamo che me la cavo” con Paolo Villaggio, uno spaccato di vita quotidiana, tra bellezza e degrado sociale, dove però, l’amore trionfa sempre.

Cittadina onoraria di Napoli, fortemente amata dal popolo napoletano, da sempre.

Tanto successo ottenne con la prima apparizione sugli schermi, nel 1953 nel ruolo di segreteria di edizione con “…e Napoli canta!”.

Nel 2020 fu Sofia Loren a Los Angeles a consegnare l’Oscar alla carriera alla regista sua grande amica. Nel  1991 Lina Wertmüller l’aveva diretta in “Fatto di sangue… e Peperoni ripieni e pesci in faccia”.

Una carriera ricca, densa di capolavori, elementi e momenti diversi, tutti in egual modo importanti.

Forte l’impulso che la regista e sceneggiatrice Lina Wertmüller ha dato negli ultimi tempi alla figura della donna, ai tanti temi collegati al ruolo che ogni donna ha nella società. Tanti segnali, tante “frecce a favore”, per andare avanti e non retrocedere in un baratro che il cinema italiano non può permettersi.

Oltre che nel cinema, Wertmüller ha dato il proprio contributo anche al teatro, come sempre: lasciando il segno.

Nel 1986 debutta nel teatro lirico con la regia della Carmen di Georges Bizet, che inaugura la stagione lirica 1986-87 del Teatro di San Carlo di Napoli, ripresa in diretta su Rai 1. 

Grazie ai tanti film da lei diretti, alle apparizioni sul grande schermo, alle intense opere teatrali, abbiamo la consapevolezza, seppur amara, che Lina Wertmüller continuerà ad esserci e a far sentire la propria presenza.

Una dipartita che fa male e che lascia l’amaro in bocca, ma immenso è il patrimonio cinematografico a disposizione di tutti. 

In ogni scena, azione, gesta, personaggio, ambientazione, c’è il suo “tocco di classe”, quello di una donna che guardava lontano, senza mai scoraggiarsi, con amore e dedizione e soprattutto con immensa professionalità.