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ACCADDE OGGI: identificato uomo di Neanderthal

Il 4 febbraio 1857 è una data storica di straordinaria importanza per la ricostruzione dell’umana civiltà: siamo dinanzi all’annuncio del ritrovamento dell’uomo di Neanderthal.

Nell’agosto del 1856 un gruppo di scavatori di calcare ne scoprì i resti, nella grotta denominata “Kleine Feldhofer”, la notizia fu poi ufficialmente diffusa nel febbraio da Hermann Schaaffhausen che parlò del ritrovamento di alcune strane ossa di un “uomo arcaico”.

L’ ominide, prossimo all’Homo sapiens, visse nel Paleolitico medio, deve il suo nome alla valle di Neander, sita a Düsseldorf in Germania, luogo di ritrovamento dei primi fossili.

A proposito dell’Homo Sapiens, i due gruppi convissero per millenni, differentemente da quanto si pensasse prima, cioè che il Neanderthalensis si fosse estinto corrispondentemente all’arrivo dei Sapiens in Europa, per via di malattie importate dall’Africa.

Gli antropologi hanno permesso di tracciarne un identikit grazie al quale si può immaginare l’uomo di Neanderthal alto mediamente 160 cm, con il cranio allungato posteriormente, una faccia grande con mento assente, ampia gabbia toracica, braccia e gambe robuste e muscolose, adatte a percorrere lunghe distanze.

Tale muscolosità era presente anche nei bambini, a dimostrare che essa costituiva una peculiarità della specie e non una caratteristica acquisita dallo stile di vita. L’anatomia delle mani mostrava, inoltre, ottima capacità manipolativa e forza di presa.

La loro estinzione è avvolta da un alone di mistero. Si pensa –come spesso accade- a guerre, malattie o catastrofi naturali ma ben poco avvalorate. L’ultima deduzione proviene invece dagli studi di Anna Degioanni dell’Università Aix-Marseille, in Provenza. Nel suo lavoro la Degioanni ha supposto l’inferitilità cui sarebbero andate incontro nel tempo le giovani donne sotto i 20 anni.

Un’altra ipotesi accreditata deriva da uno studio condotto dall’università della Florida e pubblicato su “Reviews of Geophysics”. L’estinzione dell’uomo di Neanderthal sarebbe da addebitare ad un periodo, della durata di 2000 anni, denominato “Evento di Laschamp”. Il campo magnetico terrestre avrebbe registrato un crollo con conseguente aumento di radiazioni ultra-violette, tale da risultare fatale ai Neanderthalensis, a causa di una proteina sensibile agli UV, e lasciare così il posto ai Sapiens.

Rosalba Caramiello
Rosalba Caramiello
Giovane psicologa clinica laureatasi all'Università di Roma "La Sapienza" ed educatrice, appassionata di giornalismo e fotografia.