Il potente ordigno con la conseguente, potente esplosione si colloca ad oggi in una fase storica ben precisa e delineata.
Il clima di quegli anni era tutt’altro che tranquillo, si respirava un aria di protesta, mista alla paura e alla ribellione che fomentava i più giovani e alienava gli adulti.
Si scoprì, in seguito alle verifiche fatte dagli artificieri, che all’interno dell’ordigno erano presenti ben 23 kg di esplosivo, 5 kg di T4 e ben 18 di Nitroglicerina.
La volontà di chi causò quello che fu un gesto estremo, era proprio quella di colpire la città e la popolazione bolognese.
Di fatti, le proteste della stessa città si manifestarono in più occasioni, con dissensi comuni e grandi fiaccolate.
Il danno e la conseguente onda di urto, colpirono anche il binario proveniente da Ancona, quello sul quale viaggiava il treno con tratta Ancona-Chiasso che, in quel momento, non era in moto.
Il 6 agosto dello stesso anno ci furono i funerali delle vittime alla basilica di San Petronio e l’unico rappresentante del governo fu Sandro Pertini che lo stesso giorno dell’espolsione si recò con un elicottero a Bologna.
Quella che fu una grande catastrofe è una vicenda rimasta tutt’oggi senza un colpevole.
Un anniversario che deve essere sempre e comunque ricordato!