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Abolito il feudalesimo nel Regno di Napoli: 8 agosto 1806

Ricordiamo oggi un importantissimo avvenimento storico: l’abolizione del feudalesimo all’interno del Regno di Napoli.

Negli anni 1806-1808, il re, Giuseppe Bonaparte e suo fratello Napoleone promulgarono svariate leggi, al fine di abolire il sistema feudale.

Tali norme sono passate alla storia con la denominazione di leggi eversive della feudalità.

Gli antefatti

Già durante il settecento, con l’ascesa dei Borbone al trono, la diffusione delle idee illuministe e l’emanazione del decreto del 1741, qualcosa si era incrinato.

Il provvedimento del 1741 mirava alla tassazione dei beni ecclesiastici e minò le fondamenta su cui poggiava l’istituzione reggente il regno di Napoli.

Si stava facendo strada un nuovo impianto: quello della monarchia assoluta.

Nei decenni successivi, difatti, Fernando IV di Napoli iniziò già a introdurre, de facto, l’affrancamento delle servitù civiche.

Avvenimenti storici

Il regno di Napoli aveva adottato il sistema giuridico feudale largamente in ritardo rispetto all’Italia settentrionale e, per tale motivo, questo regime durò più a lungo nel tempo, arrivando a ricoprire l’arco di diversi secoli.

Ad ogni modo, una volta che i Bonaparte assunsero il controllo del regno, questi vollero ispirarsi ai moti rivoluzionari giacobini.

La rivoluzione era finita ma, i due nuovi regnanti, adottando lo spirito di ribellione della fine dell’ancien régime, demolirono l’assetto feudale del reame del mezzogiorno.

Il nuovo governo elaborò un’efficiente riforma che portò al riconoscimento degli usi civici.

I due fratelli franchi, inoltre, risolsero i contrasti sorti fra baroni e comuni, mediante la Commissione Feudale.

Nell’agosto del 1806, furono emanate, dunque, le cosiddette leggi eversive, la prima recitava: “la feudalità con tutte le attribuzioni resta abolita. Tutte le giurisdizioni sinora baronali, e i proventi, sono reintegrate alla sovranità.

L’abolizione ufficiale del feudalesimo si ha, in definitiva, l’otto agosto del 1806, quando Giuseppe Bonaparte firmò la legge che avrebbe regolato la divisione e l’amministrazione delle province del regno.