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‘A fresella: elemento basilare per la caponata napoletana

Uno dei piatti che spesso fa da padrone sulla tavola napoletana, soprattutto nel periodo estivo, è la fresella con il pomodoro, anche chiamata ‘A fresella co’ ‘a pummarola. Un piatto super gettonato per le sue caratteristiche, freschezza e leggerezza, ideali contro il caldo afoso.

Si configura come un piatto fresco, semplice e molto veloce da preparare, e, se condito a dovere, anche molto saporito. Proprio per queste sue caratteristiche, è un piatto spesso presente sulle tavole del popolo partenopeo, durante i pasti estivi.

La parola fresella (o detta anche frisella) viene, probabilmente, dalla parola latina “frendere”, che, tradotto, vuol dire macinare, “stritolare”. E’ un tipo di pane secco, dalla particolare forma circolare, e può presentarsi con o senza un buco al centro. E’ preparata con pochi semplici ingredienti, quali farina, acqua, sale e lievito di birra, che la rendono super leggera.

Di fatto, è una fetta di pane dall’aspetto biscottato, in quanto, viene messa una seconda volta nel forno, rispetto alla normale prassi e, proprio per questo, è bis-cottata.

In tempi antichi, la fresella era un alimento immancabile sulle navi dei marinai, i quali, durante i lunghi mesi di navigazione, ne facevano una vera e propria scorta, per aspettare il momento di degustarla, immergendola nell’acqua del mare, per ammorbidirla e insaporirla.

A Napoli veniva venduta al pubblico dal tarallaro, un venditore ambulante, e faceva coppia con i taralli sugna e pepe, anche chiamati “’nzogna e pepe”, un altro tipico prodotto napoletano.

La fresella è l’ingrediente basilare della caponata napoletana, che è un piatto composto dalle freselle, appunto, condite con i seguenti ingredienti, pomodoro, olio, aglio e un pizzico di sale, che vanno aggiunti per conferirle sapore e ammorbidirla. Per coloro che vogliono arricchirla per conferire un maggior gusto al piatto, possono aggiungere olive verdi, olive nere e una foglia di basilico.