RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO COMUNICATO STAMPA SORRENTO
Addetto stampa Giovanni Minieri
Così come nella scorsa stagione, lo stadio XXIII Giugno 1978 di Pontecagnano si rivela stregato per il Sorrento, che non riesce ad andare oltre un pareggio a reti bianche contro una Picciola che ha alzato il proprio bunker resistendo fino alla fine con ordine ed attenzione. La squadra di Mario Turi allunga così a quota 4 la striscia di risultati utili consecutivi in campionato, recriminando per alcune occasioni che con un pizzico di fortuna in più potevano essere concretizzate cambiando così l’inerzia della gara. 8 le conclusioni verso la porta difesa da Robertiello, che si erge a saracinesca costringendo i rossoneri al primo segno “X” della stagione e lasciando a secco le feroci bocche da fuoco rossonere che viaggiavano ad una media superiore alle 2 reti a partita.
Al 4’ la Picciola si fa vedere dalle parti di Santaniello con una conclusione di Mounard dal limite che termina docilmente tra le braccia dell’estremo difensore rossonero. Poco dopo Temponi vince un contrasto a centrocampo e allarga il gioco sulla sinistra verso Scarpa, che va via in progressione facendo partire un cross insidioso sul secondo palo che Robertiello afferra in uscita. Poco dopo Temponi prova a sorprendere il portiere picentino con una conclusione dai 30 metri che termina alta sopra la traversa. Al 28’ il Sorrento va vicinissimo al vantaggio. Ammendola premia la sovrapposizione di Scarpa, che con una sterzata improvvisa si libera del proprio marcatore diretto e serve un gran pallone per l’inzuccata di Marcucci che si perde di un soffio larga alla sinistra del portiere. Quindi Marcucci è abile a leggere la traiettoria del rinvio di Santaniello, si abbassa a far da sponda per la corsa di capitan Scarpa, la cui conclusione si rivela leggermente fuori misura. Al 31’ Ammendola continua a mostrarsi molto propositivo ed imbecca Marcucci, che colpisce di testa senza però riuscire a dare al pallone la forza necessaria per impensierire Robertiello. La Picciola batte un colpo prima del riposo: Ferrara fa partire una conclusione dalla distanza che viene contrata dalla retroguardia costiera, sulla ribattuta si avventa Galdi che calcia debolmente tra le braccia di Santaniello.
Il Sorrento si riversa in avanti, e sfiora il vantaggio con una torre di Marcucci su cross di Ammendola che finisce di un niente fuori dai radar di Scarpa, già pronto per la battuta vincente. I padroni di casa rispondono con una girata volante di Vatiero sugli sviluppi di un calcio d’angolo, che termina alta. Poco dopo Cibele, subentrato a Merola, ha una grossa chance da distanza ravvicinata, ma Santaniello gli chiude lo specchio e si oppone con uno straordinario riflesso. La squadra di Villecco arretra il proprio baricentro, perciò il Sorrento tenta di scardinare la retroguardia rossoblù su palla inattiva: Terracciano irrompe sul secondo palo a girare di testa un corner di Vitiello, ma il pallone è facile preda del portiere picentino. Al 77’ Favetta si guadagna un calcio di punizione dal limite, Scarpa raccoglie la sfera sistemandola sulla propria mattonella preferita. La traiettoria è quasi perfetta ma si abbassa troppo tardi sfiorando l’incrocio dei pali. All’87 è ancora Sorrento: lungo lancio con il contagiri di Terracciano, con Marcucci che tocca per il taglio di Favetta che calcia alto da buona posizione. In pieno recupero i rossoneri vanno ancora vicinissimi al gol con un tiro a volo di Marcucci su cross di Scarpa: conclusione precisa ma alla portata del portiere che blocca sventando così l’ultima minaccia.
POST PARTITA – Questa la disanima del mister costiero Mario Turi a fine gara: “Ormai è un dato di fatto che facciamo fatica sui campi in terra battuta, però dobbiamo abituarci perché sono tanti i terreni di gioco sterrati e non possiamo più perdere punti in trasferta. C’è da dire che oggi abbiamo incontrato una Picciola che in fase difensiva non ha sbagliato nulla, senza svirgolare mai un pallone e sempre precisa e puntuale negli interventi. Lontano dallo Stadio Italia dobbiamo però imparare ad essere più riflessivi, riuscendo a trovare sempre la soluzione giusta, che non sempre è quella di giocare palla lunga per scavalcare la retroguardia avversaria. Non sono contento della partita perché a mio parere andava affrontata diversamente, però capisco anche che è difficile giocare contro avversari che vanno al raddoppio pressando in maniera continua e ininterrotta. Va però considerato che è sempre difficile controllare un pallone che assume traiettorie impazzite su un campo del genere.
Nel primo tempo in alcuni frangenti la palla poteva essere mossa diversamente, invece siamo stati un po’ frettolosi. Abbiamo poi provato a dare una doppia soluzione in avanti, cercando di trovare le punte giocando la palla rasoterra. D’altra parte non è stato un caso che l’unico calcio di punizione dal limite che ci siamo conquistati è nato da una verticalizzazione palla a terra di Vitiello per Favetta. Troppo spesso abbiamo invece cercato l’opzione palla alta e questo non mi ha soddisfatto.
Avevo anche detto di provare a giocare anche per via orizzontale, perché verticalizzare su questo campo poteva risultare molto complicato. Giocando con il 4-3-3 potevamo provare ad aggirare i nostri avversari sulle corsie esterne, ma non l’abbiamo quasi mai fatto. Di conseguenza se costruiamo poco e male, è chiaro che anche le situazioni su palla inattiva si riducono al minimo perché si fa fatica proprio ad arrivare al limite dell’area avversaria.
La scelta di Serrapica è stata dettata dal fatto che la Picciola giocava con Mounard che si staccava dietro la punta, e Giovanni è particolarmente bravo ad accorciare su calciatori con queste caratteristiche per cui ci garantiva un pizzico di equilibrio e soprattutto fisicità in più. Si è trattato di una scelta prettamente tattica, e siccome dispongo di tanti calciatori importanti posso permettermi di scegliere in base alle caratteristiche dell’avversario. Ciro Favetta è un lottatore, si butta su ogni pallone anche se può sembrare perso e l’ho inserito per crescere in pericolosità e consistenza all’interno dell’area di rigore.
In questo tipo di partita in cui i calciatori più esperti non si esprimono al massimo delle proprie possibilità, è normale che anche il gap possa sembrare minore. La crescita degli under è tuttavia evidente, stanno acquisendo maggiore esperienza partita dopo partita e spero che continuino così senza montarsi la testa perché oggi soprattutto in fase difensiva hanno fatto entrambi una gara perfetta.
La squadra ha dato tutto dal punto di vista dell’impegno e della corsa, uscendo stremata dalla battaglia che ci ha proposto la Picciola”.
PICCIOLA – SORRENTO 0-0
PICCIOLA (4-4-2) Robertiello; Avagliano, Abate, Trezza, Caldarelli; Vatiero, Ferrara C., Galdi (30’ st Vergadoro), Delle Serre; Merola (11’ st Cibele), Mounard (46’ st Della Femina).
A disp: Lullo, Parisi, Delle Donne, De Martino.
All: Villecco.
SORRENTO (4-3-3) Santaniello; Cappelluccio, Catalano, Terracciano, Ammendola; Vitiello, Serrapica (21’ st Di Capua), Temponi; Scarpa, Marcucci, Savarese (9’ st Favetta).
A disp: Pezzella, Ferrara R., Lombardi, Esposito Lauri, Parlato.
All: Turi
Arbitro: Giuseppe Maria Manzo di Torre Annunziata (Dell’Isola/Marino)
Note: Espulsi: Villecco (P) al 43’ st per proteste, Caldarelli al 50’ st per doppia ammonizione. Ammoniti: Ferrara C. (P), Vatiero (P), Serrapica (S), Abate (P),