Pubblico6tu: ecco lo slogan della manifestazione nazionale di tutti i settori pubblici, che si terrà a Roma sabato 8 novembre e che partirà da piazza del Popolo alle ore 12.30. Scuola, Sanità, funzioni centrali, servizi pubblici locali, sicurezza e soccorso, Università, Ricerca, AFAM, privato sociale: tutti saranno coinvolti e riuniti per provare a sbloccare il futuro.
I sindacati annunciano: “saremo in piazza per sfidare il governo degli illusionismi e delle divisioni. È in gioco il futuro del paese”. Per la prima volta insieme, 14 sigle di Cgil, Cisl e Uil (Fp-Cgil, Fp-Cgil Medici, Flc-Cgil, Cisl-Fp, Cisl-Scuola, Cisl-Medici, Fns-Cisl, Fir-Cisl, Cisl-Università-Afam, Uil-Fpl, Uil-Fpl Medici, Uil-Pa, Uil-Scuola, Uil-Rua) annunciano uno sciopero dei lavoratori di tutti i servizi pubblici, “perchè pubblico6tu”, sostengono.
Si manifesterà contro il blocco dei contratti, i tagli e la riforma della pubblica amministrazione, “per difendere i servizi ai cittadini e il salario dei lavoratori”.
I sindacati chiedono “una vera riforma della pubblica amministrazione, dei comparti della conoscenza, dei servizi pubblici” e rivendicano anche il “diritto al contratto nazionale di lavoro tanto per i lavoratori pubblici quanto per quelli privati”. Non si vuole chiedere, dunque, solo un rinnovo del CCNL (non previsto dalla Legge di Stabilità) e una valorizzazione delle retribuzioni, ma si vuole anche difendere il diritto dei cittadini all’Istruzione, alla Formazione e ai pubblici servizi.