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sabato, 30 Settembre 2023

Le Reactions, nuove icone di Facebook

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Emanuela Iovine
Emanuela Iovinehttps://www.21secolo.news
Ambiziosa, testarda e determinata. Napoletana ma residente a Gallarate. Ho conseguito la Laurea Magistrale in Filologia Moderna presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II", presentando una tesi dal titolo: "Tendenze Linguistiche del Giornalismo dalla carta al web". Iscritta dal Novembre 2016 all'Ordine dei Giornalisti Pubblicisti della Campania. Diplomata nel Giugno 2013 in danza classica e moderna e attualmente docente di lettere.

Facebook si aggiorna e oltre alle icone che già conosciamo, da oggi sarà possibile sperimentarne un’altra, quella che ci permetterà di esprimere le nostre “reactions”.

Per poter esprimere al meglio i nostri sentimenti basterà tener premuto il tasto “mi piace” e come per magia compariranno: il cuore (love), la faccina che ride (ahah), l’emoticon che indica stupore (Wow), quella triste (Sad), quella arrabbiata (Angry) e i fatalisti opteranno forse per un sospiro. A mancare sarà invece la faccina Yay (evviva), sperimentata dalla compagnia ma poi scartata. Proprio lo scorso settembre, Mark Zuckerberg aveva annunciato la possibilità di nuovi inserimenti, considerata la pressione esercitata dagli utenti del famoso social e a tal proposito asserì: “la società sta lavorando su nuovi modi di mostrare empatia perché penso sia importante dare alle persone più opzioni oltre al mi piace”. Con il suo team il CEO di Facebook, ha lavorato circa un anno sulle reazioni e inizialmente sono state 15 le icone prese in considerazione. Bisognava avere la certezza che fossero comprensibili in tutto il mondo e sono state dunque testate per diverso tempo, in sette Paesi molto diversi tra loro. Il risultato finale è stato quello dell’inserimento di sei nuove icone.

Infine, Zuckerberg ha aggiunto: “Nessuno di noi ha voluto sviluppare il “Non mi piace” poiché non è nostra intenzione trasformare Facebook in un forum dove la gente dia voti ai post scritti da altri. Non vogliamo arrivare al punto che una persona condivida qualcosa d’importante della sua vita e qualcuno possa votarlo negativamente. Quello che la gente vuole realmente è poter mostrare empatia. Non tutti i momenti sono buoni, no? Se si sta condividendo qualcosa di triste come la crisi dei rifugiati o la morte di un parente, non ci si si sente a proprio agio a mettere mi piace al post. La gente vuole poter esprimere ciò che sente davvero”. Si tratta di un grande salto in avanti per la piattaforma virtuale che ha impiegato ben dieci anni prima di riuscire a pronunciare le sue prime 6 parole, non ci resta che attendere la comparsa di queste icone.

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