Oggi, 7 agosto, ma del lontano 1931, si svolse la prima edizione, dell’età contemporanea, della Giostra del Saracino, in onore di San Donato, una tradizione che si svolge nella città di Arezzo, in Toscana. Pur essendo di origini antichissime, è una tradizione tuttora attiva, e che si disputa due volte l’anno, nel mese di giugno, il penultimo sabato, di notte, in onore al Patrono della città, e a settembre, durante la prima domenica, in versione diurna.
La Giostra del Saracino è una tradizione di origini medievali che, nel tempo, è stata più volte sospesa. Di fatto, è un torneo equestre nel quale si fronteggiano i cavalieri dei quartieri di cui è composta la città, per ottenere il trofeo finale, la Lancia D’Oro.
Attualmente, Porta Crucifera, Porta del Foro, Porta Sant’Andrea e Porta Santo Spirito, i cui cavalieri sono contrassegnati con i rispettivi colori. All’epoca, invece, parteciparono cinque quartieri: Porta Burgi, con colori verde, rosso e oro, Saione con colori bianco, rosso e verde, Porta del Foro con colori cremisi e oro, Porta Crocifera con colori del bianco e del verde e, infine, Porta Santo Spirito contrassegnata con l’azzurro e l’oro.
Una festa all’insegna del colore, con la presenza di numerosi figuranti con colorati costumi medievali e le proprie bandiere, citata anche da Dante Alighieri, all’inizio del XXII canto dell’Inferno.
Dopo varie interruzioni, la tradizione fu ufficialmente ripristinata il 7 agosto del 1931, data in cui si fissa la prima edizione dell’età moderna, per la quale si decise che la lizza, organizzata in una ventina di giorni, doveva riprendere da Piazza Grande, il vero e proprio cuore della città di Arezzo.
Seppur con tante interruzioni e cambiamenti, rimane una delle tradizioni più secolari, e, proprio per questo, si configura come simbolo di identità per il suo popolo e che, ogni anno, attira numerosi turisti.