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41 anni fa un terremoto colpì profondamente l’Irpinia

Era il 23 novembre 1980 (41 anni fa) quando alle ore 19.34 ci fu un terremoto che segnò nel profondo l’Irpinia.

Chi c’era, chi lo ha vissuto, chi era bambino ricorda con precisione quegli attimi, ricorda i particolari e ciò che stava facendo in quell’istante.

Era una domenica sera, la Rai trasmetteva in differita la partita Juventus-Inter giocata quel pomeriggio, le famiglie riunite stavano per cenare, i bambini preparavano le ultime cose per la scuola del lunedì, era tutto normale, una domenica sera come le altre, fino alle 19:34

Molti raccontano che quella giornata di 41 anni fa, era stata troppo calda per quella stagione autunnale.

La terra tremò all’improvviso, nessuna scossa di preavviso, un boato secco e cupo e allo stesso tempo un assordante rumore, lungo circa novanta secondi, così lo raccontano le persone presenti all’epoca. La scossa si sentì in tutta la Campania e la Basilicata, l’epicentro in Irpinia.

Bastarono 90 secondi, un minuto e mezzo, per radere al suolo interi paesi. Ci furono circa 3mila morti, 9mila feriti, 280mila senza tetto e 150mila abitazioni distrutte, oltre che interi paesi isolati per giorni e giorni.

Il terremoto di magnitudo 6,9 della scala Richter, fu avvertito in tutti territori attorno all’Irpinia, nel Salernitano, nel Sannio e anche a Napoli e tutti si riversarono in strada per trascorrere la notte. Le tre province maggiormente colpite furono quella di Avellino, quella di Salerno e quella di Potenza.

Nella fascia vicino l’epicentro ci furono circa 20mila gli alloggi distrutti. In altri 244 comuni dei territori limitrofi altri 50mila alloggi subirono danni gravissimi, mentre 30mila subirono danni di lieve entità.

A Napoli, precisamente nel quartiere di Poggioreale e in via Stadera, crollarono delle palazzine fatiscenti, che furono la causa di diverse morti.

Quarantuno anni dopo il ricordo di quella sera è ancora vivo come fosse accaduto ieri.

Le settimane che seguirono al terremoto videro uno Stato impotente dinanzi a tale disastro, incapace di coordinare i soccorsi che furono tardivi e insufficienti.

Ma il primo a far presente questa grave situazione e mancanza da parte dello Stato, fu il presidente della Repubblica Sandro Pertini che due giorni dopo il terremoto si recò in elicottero sui luoghi della tragedia.

Di ritorno da quel viaggio il presidente tenne un discorso alle autorità e alla popolazione, e fu proprio grazie a quel discorso che si riuscì mobilitare un gran numero di volontari che giunsero da ogni parte di Italia.

Si ricorda il titolo del quotidiano campano Il Mattino: “FATE PRESTO per salvare chi è ancora vivo, per aiutare chi non ha più nulla”.

Gli aiuti giunsero anche da Paesi esteri che inviarono il loro contributo economico per i primi aiuti.

Per l’entità della catastrofe e per il numero di vittime e sfollati, il terremoto dell’Irpinia è stato uno dei più disastrosi che abbia colpito l’Italia nel XX secolo, insieme a quelli di Messina e Reggio Calabria nel 1908, di Avezzano nel 1915 e del Friuli nel 1976.

In termini di magnitudo, il terremoto dell’Irpinia di 41anni fa è stato uno dei più forti degli ultimi cento anni in Italia e solo quello del 30 ottobre 2016 nel Centro Italia gli è arrivato vicino, con una magnitudo 6,56.