giovedì 18 Aprile, 2024
10.3 C
Napoli
spot_img

Articoli Recenti

spot_img

4 novembre: in Italia si celebra la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate

4 Novembre 2021 in Italia si celebra la giornata Dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.

Una data dal forte valore simbolico per il nostro paese, che quest’anno avrà come slogan “La grandezza non ha un tempo e non ha un nome”.

Un claim non causale che rimanda ad un evento storico estramante importante per la nostra nazione. Cade quest’anno infatti il centenario del Milite Ignoto.

 Un soldato senza nome divenuto poi figlio e fratello di tutti noi, che rappresenta uno dei simboli più importanti su cui poggia il concetto di identità nazionale.

Le celebrazioni quest’anno sono partite il 29 ottobre con la partenza del “Treno della Memoria”, una riedizione del convoglio speciale che nel 1921 trasportò la salma del soldato da Aquileia a Roma.

Le celebrazioni termineranno poi oggi, con la funzione che si terrà sull’altare della Patria.

Perchè il 4 Novembre si celebra il “Giorno dell’Unità Nazionale” e la “Giornata delle Forze Armate”.

Il 4 novembre 1918 entrava in vigore l’armistizio firmato a Villa Giusti, nella città di Padova, dal Gen. Armando Diaz, Comandante delle Forze Armate italiane e il rappresentante dell’Impero austro-ungarico. Questo atto sanciva la fine della prima guerra mondiale. Nel conflitto l’Italia impiegò oltre 4 milioni di soldati di cui 250.000 erano giovanissimi, appena diciottenni. Il bilancio definitivo fu di 600.000 morti, 1.500.000 di feriti e circa 400.000 civili che avevano dovuto lasciare le loro case sulla linea del fronte.

4 Novembre 1921: La storia del Milite Ignoto

Gl eventi storici legati a questa data sono stati riassunti in maniera egregia in una nota diramata dal Ministero della Difesa di cui riportiamo un estratto:

« Dopo la 1^ guerra mondiale, le Nazioni che vi avevano partecipato vollero onorare i sacrifici e gli eroismi delle collettività nella salma di un anonimo Combattente, caduto armi in pugno. In Italia l’allora Ministero della guerra dette incarico ad un’apposita commissione di esplorare tutti i luoghi nei quali si era combattuto e di scegliere una salma ignota e non identificabile per ognuna delle zone del fronte: Rovereto, Dolomiti, Altipiani, Grappa, Montello, Basso Piave, Cadore, Gorizia, Basso Isonzo, San Michele, tratto da Castagnevizza al mare.

Undici salme, una sola delle quali sarebbe stata tumulata a Roma al Vittoriano, furono trasportate nella Basilica di Aquileia. Qui venne operata la scelta tra undici bare identiche. A guidare la sorte fu chiamata una popolana di Trieste, Maria Bergamas, il cui figlio Antonio – disertore dell’esercito austriaco e volontario nelle fila italiane – era caduto in combattimento senza che il suo corpo potesse essere identificato.

Il Feretro prescelto fu trasferito a Roma su ferrovia, con un convoglio speciale a velocità ridotta sulla linea Aquileia-Venezia-Bologna-Firenze-Roma, ricevendo gli onori delle folle presso ciascuna stazione e lungo gran parte del tracciato….

…L’epilogo avvenne il 4 novembre 1921 con una solenne cerimonia…

…Dinanzi al gran monumento, in piazza Venezia, uno smisurato picchetto fu schierato in quadrato, mentre 335 Bandiere dei reggimenti attendevano il Feretro.

Prima della tumulazione, un soldato semplice pose sulla bara l’elmetto da fante.

I militari presenti e i rappresentanti delle nazioni straniere erano sull’attenti, mentre tutto il popolo in ginocchio.

Il feretro del Milite Ignoto veniva quindi inserito nel sacello e così tumulato presso quel monumento che poteva ora ben dirsi Altare della Patria».